Dalle porte del carcere alle porte di calcio: un progetto di Effatà e ASC

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Da luglio a settembre nella Casa di Reclusione di Quarto si è svolto il torneo di calcio a otto tra le sei sezioni dei detenuti.

Il progetto coordinato dall’associazione di volontariato Effatà è stato possibile grazie agli arbitri della sezione provinciale dell’Ente di Promozione Sportiva A.S.C. (Attività Sportive Confederate) che ha dato la propria disponibilità per dirigere le partite nel campo presente all’interno della struttura.

Sono stati oltre i 25 confronti tra le sezioni hanno visto gli arbitri Berlinghieri, Zanforlin, Ocello, Mazzeo, Bergamo, Vaporetti alternarsi al mattino nell’offrire la loro disponibilità per dare maggior autorevolezza allo svolgersi delle partite stesse.

“Quest’esperienza si inquadra in un progetto più ampio che prevede la partecipazione della comunità esterna, individuando la possibilità di uno scambio tra popolazione detenuta e popolazione libera, finalizzato alla rieducazione e al reinserimento, dove e quando sarà possibile, dei detenuti nella società” spiegano gli educatori che operano all’interno della Casa d Reclusione.

In precedenza, a giugno, un’altra partita, arbitrata dall’arbitro Trevisani, sempre dell’A.S.C. aveva visto confrontarsi una rappresentativa dei detenuti con una squadra in rappresentanza degli studenti dell’Istituto Giobert .

 

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