Coldiretti Asti sulla vendemmia: “Com’è l’annata 2018? Variabile come il tempo”

Con l'abbondanza di piogge, ci sono più uve ma anche più costi

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Per i viticoltori dell’Astigiano inizia il periodo più importante dell’anno. Nel fine settimana si staccheranno i primi grappoli di Moscato d’Asti per la produzione del’omonimo vino Docg, dell’Asti e dell’Asti secco. Dalla prima decade di settembre prenderà il via la raccolta delle uve a bacca nera, per entrare nel vivo dal 20 settembre con la vendemmia delle uve più rappresentative del territorio, le Barbera d’Asti.

Come spesso accade in questo periodo l’esito della vendemmia è un libro bianco tutto da scrivere. Ricordate l’anno passato di questi tempi? Dopo le terribili gelate e le grandinate, si implorava la pioggia per attenuare lo stato siccitoso, quasi rassegnati ad un’annata povera di soddisfazioni. Proprio nell’imminenza della raccolta delle barbere la pioggia arrivò e l’annata si trasformò da pessima in memorabile.

Difficile dunque fare previsioni, anche per l’annata in corso. Su una cosa ci si può già  sbilanciare dicono alla Coldiretti Asti: “Siamo in presenza di un’annata variabile, come il tempo che ha fatto dannare i viticoltori”.

“Le piogge persistenti – ci spiega il tecnico viticolo di Coldiretti Asti, Piero Bosca – hanno portato a una vegetazione esplosiva e così si sono dovute moltiplicare le operazione in verde, quali la scacchiatura e la cimatura, in più combattendo una vera battaglia con l’erba che sorgeva rigogliosa”.

Da queste prime considerazioni si può capire come i viticoltori non abbiano di certo potuto fare vacanze lunghe al mare e non abbiano passato giornate molto tranquille, se poi si tengono in considerazione gli interventi a difesa delle malattie della vite, allora si comprende quante possano essere le variabili per approdare a una più o meno buona vendemmia.

“Peronospora, oidio e muffa grigia – specifica Bosca – hanno richiesto interventi puntuali e numerosi, anche per la difficoltà nel bagnare bene i grappoli a causa della folta vegetazione”. Per una valutazione complessiva occorre poi tenere in considerazione il danno, a macchia di leopardo, causato dal maltempo, non solo le grandinate, ma anche le cosiddette “bombe d’acqua”, veri e propri nubifragi con, in alcuni casi, danni pesanti causati dalle forti raffiche di vento.

Questa variabilità del tempo, ha comunque garantito una produzione sopra la media specialmente per moscati, barbere, e dolcetti. Apparentemente potrebbe sembrare positivo, in realtà lo era un tempo, invece oggi, soprattutto per garantirsi vini di alta qualità, questo ha provocato ulteriori aggravi di spesa nella gestione dei vigneti. “Specialmente sui rossi – conferma Bosca – si sono dovute effettuare drastiche riduzioni delle rese produttive, procedendo a diradamenti manuali che inevitabilmente hanno fatto aumentare a dismisura le ore lavorate in vigneto”. Quindi, al di là di tutte le variabili, laddove “si è provveduto a regolarizzare la produzione e  si sono mantenute sane sia la vegetazione che le uve, ad oggi, la qualità può considerarsi per lo meno buona, se non ottima”.

“Contiamo vivamente in un settembre meno variabile – confida il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – che porti le uve barbera a una maturazione ottimale in modo da derubricare anche quest’annata in linea con le eccellenti di questi ultimi anni. Sicuramente occorrerà combattere ancora sul giusto valore delle uve. E su questo mi sento di mettere le mani avanti: dal momento che i bilanci dei viticoltori sono sicuramente aggravati da costi superiori rispetto ad un’annata nella norma, nella formulazione dei prezzi delle uve, non credano, i soliti speculatori, di non considerare il lavoro suppletivo effettuato nei vigneti. Al di là della qualità, il valore delle uve deve comunque considerarsi in aumento”.

Date orientative di inizio vendemmia

Uve base spumanti 10/14 agosto

Uve per bianchi (Chardonnay) 28/ agosto /01 settembre

Moscato d’Asti Docg 01/03 settembre

Prime uve a bacca nera 10/12 settembre

Uve Barbera d’Asti Docg 20/23 settembre

Documenti per il trasporto delle uve

Da quest’anno c’è la semplificazione dell’esonero fino a 70 Km

Finalmente, in tempo per questa vendemmia, c’è una semplificazione introdotta dal testo unico legge 238/16 del 12 dicembre e dal regolamento applicativo 2018/273. Il trasporto delle uve da vino può essere effettuato senza la compilazione di documenti, se effettuato entro 70 chilometri di distanza. Tecnicamente si tratta dell’esonero del Documento Vitivinicolo (MVV-IT), secondo le seguenti casistiche e modalità:

Trasporto da vigneto a cantina propria o verso cantina sociale (vinificazione in proprio o conferimento) esonero  totale entro 70 km;

Trasporto da vigneto ad acquirente (vendita uva) esonero del documento vitivinicolo entro 70 km ma obbligo fiscale di emettere doc DDT seguito, entro i termini, da fattura;

Trasporto uve da vino oltre 70 km obbligo di documento vitivinicolo (MVV vidimato in comune ex visto partire oppure Doc. IT se ancora in carico all’azienda e vidimato entro il 31/12/16, vidimazione preventiva anche  questo documento deve comunque essere  vidimato entro la partenza visto partire in comune).

Le novità per questa vendemmia, sono pertanto le seguenti:

PASSAGGIO ESONERO DA 40 KM A 70 KM;

ESONERO AMMESSO CON QUALSIASI TIPOLOGIA DI TRASPORTO (AD OPERA DEL PRODUTTORE/DELL’ACQUIRENTE /VETTORE).

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