La discussione sugli accorpamenti per effetto della legge Madia ha portato in questi giorni all’accorpamento dell’ATL di Asti con quelle di Alba e Bra.
Una manovra storica che comporterà, dai primi di settembre, dopo le assemblee nelle rispettive aziende di competenza, un polo turistico di riferimento per Monferrato, Langhe e Roero.
Un’unione che suggella quella già messa in atto della Giunta comunale, che quest’anno ha aperto le porte agli omologhi colleghi albesi. La manifestazione “Dolce Valle” percorso enogastronomico nell’astigiano e nell’albese, era stato il primo banco di provare per saggiare una collaborazione tra diversi territori.
“Il turista straniero – ha detto il sindaco in un recente incontro con l’omologo albese – non riesce a percepire le differenze e i campanilismi tra due realtà importanti come le nostre, poste a pochi chilometri di distanza. Dobbiamo fare fronte comune per creare un’offerta ricettiva e turistico all’altezza, ma non solo: le nostre battaglie devono avere una voce comune anche a livello nazionale”.
Un’unione che però ha suscitato qualche malumore ad Alessandria, sentitasi esclusa dalla fusione.
Alessandro Franco