Regione Piemonte: Ipab inattive, ecco chi prenderà i patrimoni

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La riorganizzazione delle Ipab, cioè delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, sta per diventare effettiva. Un tassello del regolamento di attuazione della nuova legge ha infatti ottenuto oggi il via libera dalla Commissione Sanità, che ha espresso parere preventivo favorevole alla proposta di deliberazione che contiene parte delle disposizioni per l’applicazione della legge regionale 12/2017, per l’appunto sul riordino delle Ipab.

Il provvedimento, presentato per la Giunta dall’assessore alle Politiche sociali e licenziato con il sì dei gruppi di maggioranza e di Mli, è frutto di un tavolo di lavoro tra l’Assessorato e i responsabili delle strutture e stabilisce i termini per i procedimenti di riordino e di fusione delle Ipab e i criteri per l’individuazione dell’ente destinatario del patrimonio di quelle inattive, che vengono estinte.

In assenza di specifiche indicazioni desumibili dalle tavole di fondazione e dalle disposizioni testamentarie del fondatore, il documento definisce i criteri con i quali si individuano i destinatari di tali patrimoni: in primo luogo spetteranno al Comune ove ha sede Ipab che verrà estinta, se interessato e se accetta entro 180 giorni la richiesta della Regione. In caso di disinteresse del Comune, la priorità passa ad altre aziende e altri Comuni del Distretto sanitario ove ha sede legale l’Ipab e successivamente agli enti pubblici che operano nel settore socio-assistenziale. In caso di contestuale manifestazione d’interesse da parte di più Comuni e/o Aziende, il Settore regionale competente individuerà il destinatario tenendo in considerazione i contenuti di uno specifico piano di attività (presenza di strutture analoghe sul territorio, fabbisogno del territorio, liste d’attesa, economie di scala, ecc.) dagli Enti stesso predisposto, che abbia valenza sociale in relazione alle esigenze del territorio e sia coerente con i fini dell’Ipab. In ultimo caso enti privati operanti nel settore socioassistenziale, previa procedura di evidenza pubblica.

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