Aramengo, delusi dal TAR, gli Amici di Canuto continuano ad opporsi all’amministrazione

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Era arrivata poco prima della fine del 2017 la risposta del TAR di Torino in merito alla sospensiva richiesta dal Comitato Amici di Canuto per la Variante al Piano Regolatore del Comune di Aramengo.

Il provvedimento avrebbe sospeso l’atto urbanistico che permetterebbe la costruzione di piscina, centro benessere e  centrale a pirolisi sulla collina di Canuto.

“La sospensiva costituisce solamente una parte del ricorso al TAR, e siamo ancora in attesa della sentenza definitiva – commenta il Comitato Amici di Canuto – Siamo però ovviamente dispiaciuti per questo esito, in quanto crediamo profondamente nelle motivazioni da noi portate a sostegno del ricorso, sia in termini di principio che in termini legali. Purtroppo il TAR si è espresso diversamente, ma le sentenze corrette a volte non sono quelle giuste”.

Dopo una prima fase di valutazione e confronto tra i membri del direttivo, il Comitato sta procedendo con i legali e i tecnici per capire le prossime iniziative da mettere in campo per proseguire la sua attività di informazione e opposizione. In programma per febbraio un nuovo incontro con la popolazione: “Continueremo con la nostra linea difensiva in altre sedi, dove la nostra lotta civile potrà ottenere il risultato sperato. Crediamo che il progetto dell’amministrazione non porterà significative ricadute sociali né benefici per il territorio. Temiamo anzi che tale incapacità di visione progettuale e politica porterà agli abitanti di queste colline un danno economico e non solo e non un beneficio. Purtroppo, intimoriti dal potere di “pochi”, i cittadini non solo non riescono a far valere i propri diritti, ma si lasciano defraudare del bene più prezioso: il nostro bellissimo territorio”.

Ed è proprio sulla questione del territorio e sulla visione futura che se ne ha, che il Comitato e l’Amministrazione si scontrano. Secondo Cristiano Massaia, primo cittadino di Aramengo, non si può lasciare il territorio così com’è attualmente, ma è necessario creare sinergie tra vari comuni dell’area per pensare a strategie di rilancio del Nord Astigiano.

“Vogliamo mettere mano al paesaggio – afferma Massaia – Negli ultimi 40 anni  nessuno ha mai cercato di strutturare un piano di gestione del paesaggio e del territorio in cui viviamo. Ne sono tangibile e indiscutibile testimonianza, boschi impenetrabili ed abbandonati, terreni incolti e reticolo idrico inesistente”.

Lo strumento per il rilancio è vista dall’amministrazione nel nuovo Piano Paesaggistico Regionale: “un’opportunità per attuare un vero, serio e efficace studio sul territorio e sul paesaggio contro l’immobilismo degli ultimi decenni”.

 

 

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