Regione Piemonte: il cinema contro la violenza sulle donne, al Lumière il 24 novembre

Per il terzo anno consecutivo, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Consulta Elette del Consiglio regionale propone con Agiscuola una proiezione dedicata agli studenti delle scuole medie e superiori, in 12 sale cinematografiche piemontesi tra il 24 e il 28 novembre.

Dopo “Il mio nome è Malala” e “La sposa bambina”, quest’anno si propone la pellicola “Fiore del Deserto”, che racconta la vera storia di Waris Dirie, scappata dalla Somalia per sfuggire a un matrimonio combinato a soli 13 anni, oggi top model di fama internazionale e portavoce ufficiale della campagna dell’Onu contro le mutilazioni femminili. Prima del film viene proiettato un videomessaggio del presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus e della presidente della Consulta elette, Stefania Batzella.

Per quanto riguarda la provincia di Asti, la proiezione si terrà venerdì 24 novembre alle 10.30 al Cinema Lumiere (corso Dante Alighieri 188, Asti). È prevista la partecipazione della consigliera Angela Motta (Pd).

Fiore nel deserto

Un film di Sherry Hormann. Con Liya Kebede, Sally Hawkins, Craig Parkinson, Meera Syal, Anthony Mackie. Drammatico, durata 120 min. – Gran Bretagna, Germania, Austria, Francia 2009. – Ahora! Film giovedì 14 aprile 2016.

Waris Dirie nasce in un villaggio della Somalia da una famiglia di nomadi con dodici figli. A circa cinque anni subisce l’infibulazione e a tredici il padre la vende a un uomo di sessant’anni. Waris non accetta quel destino, fugge a Mogadiscio e poi a Londra, nella residenza di uno zio ambasciatore, dove lavora come cameriera. Quando l’uomo viene richiamato in Somalia, lei decide di restare in Inghilterra, guadagnandosi da vivere con mestieri umili.

Finché un giorno il fotografo Terry Donaldson la convince a posare. Il suo destino cambia dando inizio a una fortunatissima carriera di fotomodella. Al culmine del successo, Waris trova il coraggio di raccontare la propria storia e oggi è la portavoce ufficiale della campagna dell’ONU contro le mutilazioni femminili.