Lettere al direttore

Asl Asti e appalti informatici scaduti: i consiglieri comunali chiedono risposte alla Direzione Asl

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Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera firmata in modo trasversale tutti i Consiglieri di maggioranza e di minoranza ad eccezione del movimento Cinque Stelle. La questione è l’informatizzazione dell’Asl e il rinnovo degli appalti informatici.

L’informatica ha avuto, nel settore sanitario, un rapido sviluppo; la Asl Asti si è giovata negli anni di un’impresa, operante in Italia e all’estero, la DEDALUS, che ha collocato nella nostra città una sede operativa. Alla Asl si è aperto un ciclo virtuoso che ha fatto registrare uno sviluppo che ha posto il sistema digitale sanitario ai vertici del settore piemontese e italiano. Si tratta di risultati concreti che ben poche Aziende sanitarie possono vantare, alcuni esempi:

• la Cartella clinica del paziente si compone di un vero e proprio Dossier Sanitario Aziendale contenente tutti i documenti clinici, a bordo letto, emessi e firmati digitalmente dai diversi operatori sanitari per le singole attività di diagnosi e cura dei pazienti; a tali aspetti si somma la gestione della terapia farmacologica agevolata dal braccialetto di identificazione del paziente sia per il ricovero ordinario, sia in caso di accesso in Pronto Soccorso;
• la completa e diffusa gestione delle immagini prodotte dalle strumentazioni radiologiche, cardiologiche e di ostetricia, con l’acquisizione e l’archiviazione di tutte le immagini prodotte nelle diverse tipologie e sistemi diagnostici.

Queste eccellenze concorrono a una produzione quotidiana che consta di 2950 utenti attivi, circa 2000 caselle di posta elettronica, circa 2000 personal computer collegati e gestiti. Tali volumi determinano una capillarità diffusa che garantisce la comunicazione fra tutte le aree dell’Asl.

La DEDALUS Asti è costituita da circa 40 addetti, quasi tutti giovani astigiani, ad alta specializzazione, cresciuti professionalmente all’interno dell’Azienda, che ha sviluppato sinergie locali con ASP e Comune creando i presupposti per il sistema “Smart City” astigiano.

In scadenza degli appalti informatici da mesi, la Direzione Asl, sorda alle tante sollecitazioni ricevute e agli incontri istituzionali con le Amministrazioni locali (Comune e Provincia), non esprime in modo chiaro quale percorso intenda attivare per il rinnovo delle gare che andrà a compimento nel 2018. In Aziende sanitarie vicine alla nostra, ma con un livello tecnologico inferiore ad Asti, si sono scelte quali modalità di assegnazione della gara l’affidamento diretto
di servizi, oppure il frazionamento degli stessi tramite CONSIP con una pluralità di assegnazioni
a ditte che devono interagire fra loro.

Una strategia che, dove attivata, ha dato esiti non positivi. Se tale percorso dovesse essere scelto anche dalla Asl di Asti si determinerebbe automaticamente l’esautoramento delle competenze e la perdita del livello qualitativo
cresciuto in questi anni in termini di ricerca, sviluppo, innovazione. Livello qualitativo che va ad incidere sull’efficienza dei servizi erogati ai cittadini. Ancora una volta sarebbe una sconfitta della città che vedrebbe depauperato un patrimonio cresciuto “in casa”, che ha consentito l’esportazione di una qualità che pochi sul mercato vantano. La Asl di Asti parrebbe intenzionata, a supporto delle scelte di affidamento diretto, ad attivare la selezione per l’assunzione di personale da adibire all’informatica.

Se tale iniziativa fosse fondata cogliamo una contraddizione: questa Direzione esternalizza servizi sanitari, (si veda AMOS) che costituiscono il suo “core business”, ed assume nuovo personale per funzioni tipicamente esterne poiché non fanno parte, se non per gli aspetti di controllo, della propria vocazione.
Asti non può perdere l’ennesimo pezzo di sue competenze perché, ostinatamente, la Asl si rifiuta di attivare il percorso più lineare e trasparente quello della concorrenza tra imprese attraverso una gara. Vorremmo ricordare che oggi, sono presenti standard di livello di servizi erogati al cittadino in ambito clinico-sanitario molto elevati, nonché di occupazione con skills tecniche di lavoro specializzate legate fortemente al territorio astigiano. Questo è un problema che interessa a 360° tutto il nostro territorio, tutti i nostri giovani, tutti i nostri cittadini e quindi tutti noi che facciamo politica.

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