“La piscina di Aramengo non è la TAV”: lo sfogo del sindaco dopo il ricorso al TAR degli oppositori al progetto comunale

Gli amministratori comunali, a seguito dell’approvazione da parte della Provincia di una Variante al Piano Regolatore, propongono la realizzazione, in frazione Canuto, di un centro benessere con piscina, alimentato da un impianto a pirolisi.

Il Comitato Amici di Canuto si oppone: deluso dai tavoli di lavoro aperti ad esperti e tecnici e promossi dal Comune, e preoccupato per il futuro del territorio, si rivolge al Tribunale Amministrativo Regionale. Sotto accusa la rinuncia ad una Valutazione Ambientale Strategica, la mancanza di studi sulla sostenibilità ambientale ed economica e il mancato coinvolgimento della Regione.

Questa la sintesi di quanto sta succedendo ad Aramengo. La questione piscina è ormai al centro del dibattito locale da diversi mesi: da quando la Variante al Piano Regolatore era stata messa sul tavolo della Provincia, alla realizzazione di incontri pubblici rivolti alla cittadinanza, alla presentazione in conferenza stampa del progetto, che per l’amministrazione può essere un volano per uno sviluppo sostenibile di un’area depressa, fino alla promozione di tavoli di lavoro con esperti e con l’invito a partecipare all’architetto Dino Barrera di Capriglio come garante super partes.

Dopo il ricorso al TAR, l’ultimo atto degli Amici di Canuto, capeggiato da Andrea Pirollo e dall’architetto di Aramengo Alessandro Nicola, non si fanno attendere le parole del sindaco Cristiano Massaia che non usa certo mezzi termini o giri di parole.

“Nel Comitato Amici di Canuto probabilmente si sono insediati dei nostalgici della guerra. Infatti, citando più volte la Tav probabilmente hanno scambiato una caldaia per un treno ad alta velocità. Le menzogne però hanno le gambe corte” Così inizia il suo sfogo il primo cittadino che continua: “Abbiamo dato ogni possibilità di entrare nel merito su ogni tema ma la risposta è solamente crassa incompetenza. Peccato per loro! Per fortuna i sindaci e gli amministratori a differenza di alcuni di loro vogliono vederci chiaro”.

“Loro sostengono che l’amministrazione ha fatto carte false. Tanto al confronto nel merito o non vengono o non reggono. Molto più adatti a diffondere terrorismo psicologico attraverso il Talk Show dove portano esempi che nulla c’entrano con la pirolisi”.

Sui tavoli di lavoro promossi dal Comune a cui gli oppositori non vorrebbero più partecipare aggiunge: “Vengano a discutere di ambiente invece di stare ben distanti dai fatti e dal confronto. Usano il modello NO TAV che prevede contestazioni a 360 ° senza mai entrare nel merito. La scelta di non partecipare più ai tavoli deriva esclusivamente dal fatto che quando si entra e nel merito dimostrano chiaramente di non conoscere minimamente ciò di cui parlano”.

E non intende fermarsi Massaia che punta il dito su coloro che “sconosciuti a tutti, vivono ad Aramengo da due settimane, e che mai in questo paese hanno mosso un dito per questa comunità”.

Sicuramente la questione non sarà prossima a concludersi e intanto si rimane in attesa della decisione del TAR: “La Variante è stata regolarmente approvata. I ricorsi avranno un esito e a quelli ci atterremo” conclude Massaia.