Coldiretti Asti, benvenuto all’Igp “Vitellone Piemontese”

La capitale d'Italia ha dato il benvenuto, con un caloroso abbraccio, all’Igp “Vitelloni Piemontesi della Coscia”.

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Durante la presentazione, moderata da Jimmy Ghione di “Striscia la Notizia”, hanno preso parte oltre 500 allevatori piemontesi. Tra questi anche gli allevatori dell’Astigiano, giunti a Roma in pullman e di buon mattino, capeggiati dal presidente provinciale, Roberto Cabiale, dal delegato di Giovani Impresa Coldiretti Asti, Danilo Merlo, dal direttore, Antonio Ciotta, e dal presidente della sezione astigiana dell’Associazione regionale Allevatori, Franco Serra.

La presentazione della nuova indicazione geografica protetta per la carne della razza Piemontese, si è tenuta a Palazzo Rospigliosi, sede nazionale Coldiretti, alla presenza del presidente nazionale, Roberto Moncalvo, e del segretario generale, Vincenzo Gesmundo. Prima della manifestazione, nel cortile del palazzo, Danilo Merlo, in qualità di esperto “grigliatore” (come fa abitualmente nel suo agriturismo a San Desiderio di Monastero Bormida), si è messo al barbecue ed ha cotto i principali tagli della “Piemontese”. Nel frattempo, in un’altra postazione, Renzo Allegretti, esperto Agrimacellaio a Rocca d’Arazzo dove offre agli astigiani la carne proveniente dal suo allevamento di Callianetto, ha preparato la vera battuta al coltello con la coscia di vitellone.

Con la presidente di Coldiretti Piemonte Delia Revelli ed il Delegato Confederale Bruno Rivarossa, hanno tracciato il percorso che ha portato ad ottenere questo importante risultato e ne hanno sottolineato l’importanza economica il presidente ed il direttore del Coalvi, consorzio di tutela della razza Piemontese, Carlo Gabetti e Giorgio Marega. A spiegare il lavoro svolto da Coldiretti presso l’Ue Maurizio Reale, responsabile nazionale di Coldiretti a Bruxelles e ad illustrare le analisi svolte per la sicurezza delle carni italiane Maria Caramelli, direttrice dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. L’agrichef di Campagna Amica, Stefania Grandinetti, ha illustrato l’importanza nella tradizione gastronomica del Piemonte della carne di razza Piemontese, facendo scoprire i piatti tipici e i tagli più idonei per preparare le varie ricette, oltre a fornire i consigli per cucinare al meglio la grigliata in vista dell’estate. Presenti la Regione Piemonte, rappresentata dall’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero e dal responsabile del settore promozione Paolo Cumino e tra le varie associazioni quella dei Piemontesi a Roma.

“Con l’Igp è stato coronato un iter burocratico di approvazione partito nel 2009 e fortemente sostenuto da Coldiretti – spiega Roberto Cabiale presidente di Coldiretti Asti – che ha portato avanti un lavoro di squadra sinergico con tutte le associazioni, quali il Coalvi, l’Anaborapi, l’Arap Piemonte e l’Asprocarne, oltre agli uffici Confederali e a quelli di Bruxelles e le istituzioni che hanno permesso un’accelerazione dell’iter burocratico. Abbiamo la fortuna di annoverare nell’Astigiano ancora 400 allevamenti bovini di razza piemontese, per un totale di oltre 20.000 capi”.

“L’Igp – rileva Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti – interviene per tutelare la qualità di altissimo livello di questa carne, prodotta dagli allevatori e conosciuta in tutto il mondo. Con la presentazione di Roma, possiamo avviare al meglio la fase di applicazione dell’Igp che prevede, sull’etichetta della carne, la denominazione «Vitellone Piemontese della Coscia», il logo della denominazione, la dicitura «Indicazione Geografica Protetta» e il simbolo dell’Unione europea. Sicuramente l’Igp andrà a vantaggio di tutta la razza e beneficerà anche tutto l’indotto, dalle macellerie al turismo gastronomico”.
Il fatturato della “Piemontese” è di 500 milioni di Euro, che sale a 800 milioni se si comprende nella filiera la logistica, il trasporto, la mangimistica, la macellazione ed il sezionamento.
L’allevamento della Piemontese ha una presenza centenaria, rilevata per la prima volta nel 1886. Le caratteristiche organolettiche della carne, sono molto apprezzate dai consumatori per il ridottissimo contenuto in lipidi, l’elevato contenuto in proteine, il colore dal rosato al rosso chiaro brillante.

L’Indicazione Geografica Protetta «Vitelloni Piemontesi della coscia» è riservata alle carni ottenute dalla macellazione di bovini maschi e femmine di razza Piemontese iscritti al relativo Libro Genealogico o figli di genitori entrambi iscritti al Libro Genealogico, di età superiore a 12 mesi, allevati e ingrassati, dallo svezzamento alla macellazione, nella zona di produzione che riguarda le province di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino ed alcuni comuni della provincia di Biella, Novara e Vercelli, mentre in Liguria sono interessati alcuni comuni della provincia di Savona e di Imperia.

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