Salta il treno Torino Stura- Asti, il Comitato Asti-Torino: “grazie del nuovo regalo”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Comitato Asti-Torino sul disagio subito per la cancellazione del treno Asti-Torino Stura di questa mattina.

Più informazioni su

Stamani il treno Sfm 4640 To Stura – Asti (arrivo h7,32) è allegramente “saltato”: è il treno che porta ad Asti gli studenti e – da quando, nel dicembre 2013, la Regione e l’Agenzia di Mobilità hanno incivilmente deciso di cancellare le fermate dei RV (trasformati in IC, di fatto) nelle principali stazioni della linea Torino-Asti – tutti coloro che testardamente si ostinano a non voler utilizzare un proprio mezzo per recarsi quotidianamente ad Asti a lavorare (il primo treno successivo giunge ad Asti alle 8,50!).

Ovviamente ci si è ben guardati di attenuare almeno il disagio della cancellazione, dando fermate straordinarie al successivo RV, che giunge ad Asti alle 8,05: unica e civile soluzione adottabile, nè con altre soluzioni.

Paradossalmente non ci si arrabbia nemmeno più di tanto con Trenitalia, visto che è ormai accertato come il loro obiettivo sia la distruzione del trasporto locale, trasformandolo in una sorte di slot machine a loro vantaggio: la Regione Piemonte e gli Abbonati mettono i soldi con la speranza di vincere (alias: avere un servizio pubblico) e Trenitalia “s’ingrassa” concedendo solo qualche (ben calcolata) vincita (alias: corsa effettuata con puntualità, pur se con qualche trucco, come creare orari con tempi biblici e, in più, definire puntuali i treni che accumulano solo 5 minuti di ritardo e, ovviamente, non calcolando i treni soppressi…).

Il problema, ormai è evidente, sono la Regione e l’Agenzia di Mobilità: non solo non s’interessano alla qualità del servizio ferroviario regionale (che, peraltro, sarebbe il loro obiettivo/dovere) ma ormai si dedicano quasi esclusivamente allo sbeffeggiamento dei Pendolari: ormai è un classico, il loro atteggiamento, fingendo (ma solo a parole, sia chiaro!) d’interessarsi alle ns. problematiche ma, in realtà, guardandosi bene dal prendere seriamente in considerazione le ns. problematiche e proposte.

Quindi i nostri più sentiti complimenti a Trenitalia: riuscire a farsi pagare (e non poco, oltre 220 milioni l’anno) per un servizio penoso e irrispettoso dell’utenza pendolare (che paga in anticipo…) sotto l’ombrello della piena ufficialità (il cosiddetto “Catalogo dei Servizi” non prevede, di fatto, alcun vincolo, obbligo e/o reali sanzioni per Trenitalia) anzi con la piena “complicità” di chi (Regione e Agenzia) paga e lascia fare, è veramente un “colpo gobbo” non da poco.

Più informazioni su