Come presentare le domande di indennità per la conservazione del patrimonio tartufigeno regionale

La Regione Piemonte destina 480.000,00 euro all’erogazione di indennità per la conservazione del patrimonio tartufigeno per l’anno 2016 e assegna un importo pari a euro 24,00 per ciascuna pianta di riconosciuta capacità tartufigena. (Riferimento normativo 25 giugno 2008, n. 16 e s.m.i.)

Possono presentare domanda di ammissione al contributo i proprietari o possessori di terreni, siti in Regione Piemonte, sui quali siano radicate piante produttrici di Tartufo Bianco d’Alba – Tuber magnatum Pico.
Nella categoria sono comprese anche le associazioni di raccoglitori che conducano, a titolo di proprietà o affitto, terreni su cui sono radicate produttrici di Tartufo Bianco d’Alba – Tuber magnatum Pico.

La capacità tartufigena è dimostrata dall’avvenuta raccolta, negli ultimi tre anni, di esemplari di Tuber magnatum Pico nell’area di presumibile sviluppo dell’apparato radicale. L’avvenuta raccolta è accertata dalla Commissione comunale agricoltura e foreste preposta, col particolare apporto dei due rappresentati dei raccoglitori di tartufi, per diretta conoscenza o per informazioni assunte dai raccoglitori stessi.

Per accedere all’indennità il proprietario/possessore deve assumere l’impegno a conservare le piante tartufigene, secondo il piano di coltura e conservazione contenuto nella domanda di erogazione del contributo e sottoscritto dal proprietario, permettendo nel contempo la libera raccolta dei tartufi sul terreno dove le piante sono radicate.

Le piante che, se riconosciute produttrici di Tuber magnatum Pico, danno diritto all’indennità sono le seguenti: Querce: farnia (Quercus robur), rovere (Quercus pætrea), roverella (Quercus pubescens), cerro (Quercus cerris); Pioppi: pioppo nero (Populus nigra), Pioppo bianco (Populus alba), Pioppo tremolo (Populus tremula), Pioppo ibrido; Salici: salicone (Salix caprea), salice bianco (Salix alba), salice da vimini (Salix viminalis); Tigli: tiglio nostrale (Tilia platyphillos), tiglio selvatico (Tilia cordata); Carpini: carpino bianco (Carpinus betulus), Carpino Nero (Ostrya carpinifolia); Nocciolo (Corylus avellana).

La domanda di indennità è presentata dal conduttore, proprietario o possessore, al Comune nel cui territorio sono radicate le piante oggetto della domanda stessa.
Per il Comune di Alba la domanda deve essere redatta secondo lo specifico modello contenuto nell’Avviso per la presentazione delle domande di indennità per la conservazione del patrimonio tartufigeno regionale (L.r. 16/2008, art. 4, D.G.R. 8 febbraio 2010, n. 5-13189, D.G.R. 20 aprile 2017, n. 35-4916) e deve pervenire entro l’11 giugno 2017 alla posta certificata comune.alba@cert.legalmail.it

La modulistica è pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte, http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2017/19/attach/dda1800001344_370.pdf

Per informazioni: S.U.A.P. Ufficio Agricoltura del Comune di Alba tel. 0173 292433.