Matteo Salvini ad Asti: “Mi chiamano populista ed esserlo per me è un vanto”

Tappa astigiana per il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, che oggi pomeriggio poco dopo le 15 ha presenziato all'inaugurazione della nuova sede del Carroccio in via Ranco, accompagnato dal segretario astigiano Andrea Giaccone, dal segretario Riccardo Molinari, dell'euro deputato Mario Borghezio e dal candidato sindaco Maurizio Rasero.

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“Siamo qui per dire cose di buon senso – ha esordito Salvini – sosteniamo la candidatura di Rasero sulla scorta della nostra esperienza amministrativa in Lombardia e Piemonte”.

Salvini ha velocemente passati in rassegna tutti i punti del programma del Carroccio: “Sicuramente il sindaco non può cambiare la situazione che si è venuta a creare nel nostro Paese dopo anni anni di sudditanza europea, però mettere un freno a molti comportamenti sbagliati portati dal Partito Democratico in questi anni”.

Come sempre duro l’attacco sui temi dell’immigrazione: ” Ci troviamo di fronte a una vera e propria invasione – ha continuato – orchestrata ad arte a scapito degli italiani per abbattere ulteriormente il costo del lavoro nel nostro paese”. Salvini ha poi parlato del rilancio del centro storico che deve passare dalla riforma del fisco con aliquota unica, ormai da lungo tempo cavallo di battaglia del Carroccio. “Gli esercenti non possono vivere col fiato sul collo da parte dello Stato che li tartassa con burocrazia e studi di settore: vadano piuttosto a vedere quello che fanno le cooperative rosse che sfruttano i lavoratori”.

Un ultimo pensiero, rivolto alle critiche di chi giudica le parole di Salvini razziste o populista. “Io mi faccio vanto di essere populista, se questo vuol dire spiegare in poche parole il nostro programma a volte le soluzioni semplici sono anche quelle più efficaci”.

Il candidato sindaco Rasero, da parte sua ha parlato così al popolo della Lega: “Non ci saranno rimpianti sulla scelta di appoggiarmi: lavorerò giorno e notte ad un progetto di medio lungo termine per rimettere in pista la nostra città”.

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Alessandro Franco

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