Fraternità in politica, ieri l’incontro candidati sindaci ad Asti

Nel pieno della campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative di giugno , ieri pomeriggio, in una gremita ex sala consiliare del Comune di Asti, i sei candidati sindaci , hanno per un attimo deposto le “armi” verbali della tenzone elettorale, davanti al grande tema della Fraternità in politica, di cui il Comune di Asti è stato precursore, avendo per primo in Italia, inserito nel proprio Statuto, la Fraternità come valore di riferimento dell’agire politico .

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Dopo la presentazione e l’illustrazione del comma 1 bis dell’articolo 1 dello Statuto Comunale da parte degli esponenti del “Movimento Politico per l’Unità” e del Sindaco uscente Fabrizio Brignolo, ogni candidato a Sindaco è intervenuto per dare il proprio contributo all’approfondimento del tema della fraternità , esponendo ai presenti quale potrebbe essere la pratica interpretazione dello stesso comma, nel ruolo istituzionale che ognuno di essi sarà chiamato a svolgere, in qualità di Sindaco o di semplice consigliere.

Ed a testimonianza di quanta sia la forza positiva del tema, è stato piacevole notare come i singoli candidati, ognuno con la propria sensibilità e con il suo modo di essere, abbia trovato delle splendide parole, profonde, toccanti , per declinare la propria idea di fraternità in politica. E tali parole hanno un valore intrinseco ancora maggiore, se ci si ferma per un attimo a pensare quanto poco appeal elettorale possano avare, in questi tempi di disgregazione sociale, crisi economica e paura del diverso.

Ma proprio perché il fare politico è prima di tutto esempio per il fare della cittadinanza, o società civile che dir si voglia, ecco che l’assumersi per primi, da parte dei candidati sindaci, l’impegno di condurre la campagna elettorale prima, e l’agire di governo poi, nel rispetto reciproco, nell’interesse unico della società, senza secondi fini e interessi di parte, può costituire quell’esempio virtuoso che contamina e fa crescere l’intera società astigiana.

E questi intendimenti sono stati infine messi nero su bianco , con la sottoscrizione solenne da parte di tutti i candidati, di alcuni precisi impegni . In particolare, riconoscendo reciprocamente che ognuno dei candidati, ha compiuto la propria scelta di candidarsi, come risposta alla domanda della cittadinanza, per la costruzione esclusiva del bene comune, si impegneranno, durante la campagna elettorale, all’ “ascolto e confronto sereno e dignitoso con gli altri candidati (non rissa, ma vero dibattito politico, anche attraverso i mezzi di comunicazione)”, ed una volta eletti, sia nel ruolo di Sindaco o di consigliere di minoranza, al “rispetto e apertura nei rapporti con tutti gli eletti, del proprio come di altri partiti o di liste diverse”, al “vivere il confronto tra le diversità non come conflitto ma come risorsa, ricercando, nella definizione delle scelte, il più ampio coinvolgimento, poiché anche le idee degli altri possono essere valide per perseguire il bene della città”, nel “mettere il bene pubblico al di sopra degli interessi personali, di partito o di gruppo di appartenenza, avendo attenzione innanzitutto ai cittadini in situazione di disagio e di povertà” , e infine nel “mantenere costante il rapporto di dialogo con i cittadini, rendendo periodicamente conto del proprio operato, al fine di un esercizio realmente democratico del proprio mandato”.

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