Cerruti: la mia candidatura è quella di un cittadino normale al servizio di altri cittadini come me

Una persona normale, che si mette in gioco con la propria faccia e vuole dialogare con gli altri cittadini da pari a pari, affrontando le questioni che stanno a cuore alla città.

Questa, in sintesi, la presentazione del candidato a sindaco del M5S, Massimo Cerruti, con cui abbiamo avuto un dialogo sui progetti per il futuro di Asti.

“Ho trovato una città molto aperta – afferma- pronta a confrontarsi con noi su tanti temi delicati, dopo che la compagine politica degli ultimi 5 anni ha lasciato una città malconcia. Noto un sostanziale avvicinamento di molti, soprattutto negli ultimi giorni, verso le nostre proposte”.

Come si presenterà il M5S alle prossime elezioni? Una delle obiezioni che vengono fatte è che non ci sia una grande compattezza di idee tra i diversi esponenti.

“Devo dire che il programma è ben chiaro, con decisioni che sono state prese nell’unico interesse della città. Certo ci sono idee e sensibilità diverse, ma devo dire che la compagine è compatta composta da persone, come me, che sono disposte a metterci la faccia per il bene della città”.

Il tema principale della campagna elettorale sarà la sicurezza.

“E’ una delle nostre priorità. Su questo abbiamo le idee chiare. Il sindaco dovrà avere un peso politico tale da poter partecipare in maniera attiva al tavolo della sicurezza, oltre alla creazione di una centrale operativa in grado di monitorare costantemente la città e un rafforzamento, in risorse e formazione, della polizia municipale. Con Ma il nostro concetto di legalità non finisce qui: abbiamo allo studio un progetto da portare nelle scuole per contrastare fenomeni come il bullismo e l’uso di sostanze stupefacenti”.

Ci sono situazioni anche difficili, come il campo di Via Guerra.

“Su quello siamo già intervenuti, denunciando da tempo gli incendi dolosi che avvenivano e il conseguente rischio ambientale. Per noi il campo deve essere monitorato costantemente, con un controllo sugli accessi e su tutto quello che esce ed entra”.

Una delle grandi questioni riguarda la desertificazione del centro storico:

“E’ vero, e per questo ci impegneremo, come amministrazione, a dialogare con tutti gli investitori che intendono venire sul nostro territorio per facilitare tutte le pratiche nell’unico interesse della città. Città, che per essere attrattiva, dovrà essere pulita e con un decoro urbano e cittadino come si deve, a cominciare dai parchi, dove intendiamo avvalerci di forme di baratto amministrativo con altre associazioni, oppure l’utilizzo dei migranti per lavori di pubblica utilità”.

Sui migranti il problema è molto sentito:

“Sì. Fermo restando che le quote di accoglienza devono essere rispettate, agiremo e denunceremo là dove troveremo situazioni di illegalità, senza aver paura ad allontanare quei richiedenti asilo che non si comportino secondo le regole imposte dai programmi di accoglienza”.

Asti è famosa per le sue manifestazioni: come intendete gestirle per un vero rilancio turistico?

“Sono contento di questa domanda, che ci permette di poter parlare di un punto poco battuto del nostro programma. Partiamo dal Palio: il nostro Palio deve diventare una manifestazione storica di eccellenza, valorizzato come si deve a livello nazionale ed internazionale. In raccordo con il Collegio dei Rettori, vogliamo operare per trovare canali di finanziamento innovativi per fare grande questa festa di tutta la città. Stessi discorso per le Sagre. Se la Camera di Commercio, come è già stato visto in questi anni, non ha più le energie sufficienti per gestire la manifestazione, chiederemo perché la manifestazione faccia capo all’Amministrazione. Asti Musica, per noi deve diventare una festa di tutta la città: spazio ai giovani e esibizioni in varie piazze di Asti”.

Per concludere, quale sarà la sua prima azione da primo cittadino, se eletto?

“Una grande ricognizione del bilancio, per eliminare gli eccessi (e ce ne sono) e trovare nelle pieghe dello stesso le risorse di cui questa città ha bisogno”.

Alessandro Franco