Treno Verde ad Asti: 30 classi in visita e oltre 200 visitatori

Il convoglio di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, realizzato con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente, è ripartito questa mattina in direzione Milano, ultima tappa del viaggio attraverso la penisola.

La tappa piemontese è stata l’occasione per dare ad Asti un check-up ambientale, per premiare le eccellenze aziendali in campo di green ecnomy e soprattutto per diffondere in modo innovativo e originale messaggi di sostenibilità.

Secondo i primi dati raccolti dagli operatori, il convoglio ha registrato un buon numero di affluenze: 30 classi d scuole astigiane, oltre 200 visitatori e moltissimi bambini.
Sono loro, infatti, i fruitori principali di questa campagna di sensibilizzazione. Ed entrate sul Treno Verde è un po’ come entrare in un mondo magico dove i rifiuti non esistono e tutto viene riutilizzato.

In realtà non si tratta né di magia né di fantascienza, ma di economia circolare: ogni fine è un nuovo inizio, come si legge sui pannelli in ognuna delle quattro carrozze. E così si scopre che dai pneumatici si può realizzare gomma riciclata per superfici sportive, isolanti acustici e asfalti silenziosi, che l’acciaio rinasce in binari, parti di treno, chiodi, che è possbile riciclare i pannolini e che persino le deiezioni degli anmali (la cacca per intenderci) può avere una nuova vita in oggetti di uso quotidiano.

Questa innovazione industriale è frutto della gestione sostenibile dei rifiuti, del riuso, e del riciclaggio di aziende e imprese sociali. Anche in Piemonte crescono le esperienze di green economy: realtà che hanno già investito e scommesso su un nuovo modello produttivo, chiudendo il cerchio e contribuendo a fare dell’Italia la culla della nascente economia circolare.

I rappresentanti delle realtà piemontesi che già hanno investito in questo nuovo modello economico, e per questo ribattezzati da Legambiente i Campioni dell’Economia circolare, hanno raccontato la loro esperienza ieri mattina a bordo dello speciale convoglio.
Cinque le realtà piemontesi selezionate da Legambiente, una astigiana. Si tratta di Gaia, un’azienda astigiana che opera nel campo dello smaltimento dei rifiuti urbani: dal 2003 ha costruito e gestisce tutti gli impianti per il trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani dell’astigiano. La sua attività permette alla provincia di Asti di essere autonoma nella gestione dei rifiuti, con il massimo recupero dei materiali.

L’azienda astigiana insieme ad Acea Pinerolese, Mpoli, Triciclo e Cascina Pulita sono state premiate ieri con una medaglia realizzata con The Breath, un innovativo tessuto in grado di assorbire e disgregare le molecole inquinanti.

Destinazione finale del messaggio portato dai Campioni è Bruxelles, dove è in corso la discussione per l’approvazione del pacchetto europeo sull’economia circolare. Legambiente e i Campioni incontreranno il 24 aprile il vicepresidente della Commissione UE, Jyrki Katainen e l’eurodeputata Simona Bonafè, relatrice del Pacchetto, per chiedere una strategia moderna e sostenibile per uscire dalla crisi puntando su innovazione e coinvolgimento sinergico tra cittadini, istituzioni e economia.

Ma se in Europa è centrale il dibattito sull’economia circolare, in Piemonte, l’economia lineare la fa ancora da padrona visto che la raccolta differenziata in regione è ferma a una media del 55% e come dimostrano il rapporto Comuni Ricicloni di Legambiente che conta solo 8 comuni piemontesi “targati” Rifiuti Free, cioè quelli dove cittadini hanno conferito nel contenitore del secco meno di 75 Kg all’anno di rifiuto non riciclabile. Fortunatamente, non mancano le esperienze virtuose.

Il Treno Verde è stato un modo per sottolineare che differenziare i rifiuti si tramuta anche in vantaggi economici per i Comuni come dimostrano i dati del Conai. In provincia di Asti ad esempio, nel 2015, sono state raccolte 22.806 tonnellate di rifiuti di imballaggio (in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro) che hanno permesso ai comuni della provincia di beneficiare, nello stesso anno, di 3,3 milioni di euro di corrispettivi per i maggiori oneri derivanti dalla raccolta differenziata.

La tappa piemontese del Treno Verde si è conclusa con una conferenza stampa cui ha preso parte anche Francesca Raciti, direttrice regionale Piemonte Trenitalia.
 
“In Piemonte, con i soli treni regionali Trenitalia trasporta circa 142.500 viaggiatori. Immaginando un’occupazione media di due passeggeri per auto, possiamo sicuramente affermare di aver già tolto dalle strade circa 71.250 auto al giorno – ha dichiarato Raciti – Ma non basta. Viaggiare in treno è una scelta responsabile per preservare l’ambiente e migliorare la qualità della vita. La mobilità, oggi in Italia, avviene per l’ 80% con mezzo privato. L’obiettivo comune con le istituzioni non può quindi essere diverso da quello di spostare sempre più la mobilità dal mezzo privato al treno. Il raggiungimento di questo obiettivo, in Piemonte, passa attraverso due step importanti: il rinnovo dell’intera flotta dei treni regionali e lo sviluppo di un sistema integrato tra vettori, che meglio combini le diverse modalità di viaggio e offra spostamenti collettivi più efficaci nel soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini. In questa direzione Trenitalia sta già lavorando insieme alla Regione Piemonte, committente del servizio”.

Per quanto riguarda il rinnovo del parco dei mezzi circolanti, la direttrice ha fatto riferimento ai nuovi treni Rock di Trenitalia, la cui produzione è stata ufficialmente avviata a gennaio, dotati di un sistema Green drive, per fornire al macchinista informazioni sulla riduzione dei consumi, climatizzatori Smart Energy con sensori di CO2 e sistema Smart Parking per la gestione ottimizzata dei consumi a treno fermo.

“Nell’acquisto di nuovi treni Trenitalia è sempre più esigente nel richiedere alle società costruttrici, che si aggiudicano gli appalti, il rispetto di particolari requisiti per migliorare le performance ambientali, in particolare: sistemi propulsivi più efficienti, design aerodinamico, recupero di energia in frenata, utilizzo di materiali più leggeri e riciclabili” ha concluso Raciti.

 

Silvia Musso