Il Cerchio magico: Una vergognosa lista

È dei giorni scorsi la polemica generata dalla “lista” di presunte caratteristiche delle donne dell’est che le renderebbero particolarmente desiderabili per gli uomini italiani: tra queste spiccavano la propensione a fare figli restando fisicamente perfette, il perdono dei tradimenti, la perenne disponibilità sessuale e le ottime doti di casalinga.

Sappiamo tutti come la vicenda si sia conclusa, ovvero con la cancellazione del programma Parliamone Sabato e molte scuse da parte dell’intera dirigenza RAI, ma – significativamente – non della presentatrice Paola Perego.

Ebbene la cancellazione del programma, misura giusta e proporzionata alla gravità dell’accaduto, non cancella però la realtà che sottende a quel tipo di “lista”, ovvero l’idea che sia accettabile parlare di un gruppo di persone connotandole come fossero un gruppo omogeneo per caratteristiche psicologiche e fisiche (una razza in ultima istanza) e soprattutto attribuire loro tratti che provengono solo e unicamente da un immaginario maschile volgare e prevaricatore. Immaginare di poter dare spazio all’idea che una donna sia tanto più desiderabile quanto più è sottomessa al capriccio maschile (che comanda, tradisce, può trattarla come vuole tanto “non fa il broncio”) e tanto più è omologata ai più biechi stereotipi di bambola sexy dal fisico perfetto della nostra società , è orribile, disgustoso e – come madre – lo ritengo anche pericoloso. Si tratta di fatto di un’idea casalinga e “in esclusiva” della prostituzione femminile.

Il fatto che tutto questo sia stato visto sulla prima rete del servizio pubblico e durante una trasmissione presentata da una donna rende il tutto realmente insopportabile.

Credo che ci siano due considerazioni da fare: da un lato va rilevato che c’è stata una forte e immediata risposta all’avvenimento da parte dei social, segno che la mentalità comune non è più appiattita su questo tipo di rappresentazioni della realtà, dall’altro resta la questione aperta della schizofrenia dei media che parlano di violenza sulle donne e contemporaneamente le sviliscono a meri appendici maschili. Abbiamo un problema, un problema bello grosso che non ci permette di vedere che approccio volgare, dinamiche di mercificazione /sottomissione e violenza sono in realtà tappe diverse poste sullo stesso continuum e finché non capiremo questo continueremo a svegliarci stupiti di fronte all’ennesimo femminicidio. Il branco di maschi che, quando si ritrova, si considera legittimato a fare battute volgari e importunare una donna è la premessa culturale che porta un gruppo di maschi a passare dalle parole ai fatti stuprandola. Non si può più sottovalutarlo e soprattutto non si può più legittimarlo. La risposta sdegnata dei social ci fa sperare che qualcosa stia realmente cambiando, ma dobbiamo vigilare perché questo avvenga a tutti i livelli, promuovendo azioni continue di formazione e sensibilizzazione, come già avviene sul nostro territorio, senza mai abbassare la guardia. È necessario e lo dobbiamo alle nostre figlie.

Paola Lazzarini 

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