Lettera aperta a tutti i partiti politici

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata alla nostra redazione.

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Ciò che è comune alla massima quantità di individui riceve la minima cura. Ognuno pensa principalmente a se stesso, e quasi per nulla all’interesse comune (Aristotele, Politica).

C’è tutto un mondo qua fuori, molto attento allo svolgersi delle proprie faticose o leggere circonvoluzioni quotidiane, ma anche pensoso delle future rotte dei pianeti e dei corpi rocciosi, un po’ spaventati e francamente allibiti che, nel collasso del sistema politico cui stiamo assistendo, anche questa saga di Star Wars si reciti in una stanza dei bottoni. Ci sono persone in questo mondo, fuori dalle enclavi dall’alto profilo politico, che si stanno spendendo per costruire un programma condiviso per la tutela e la promozione dei Beni Comuni, stanno ragionando insieme per avere una visione chiara di cosa sono i Beni Comuni. Non sono forse “quei beni che se arricchiti arricchiscono tutti, se impoveriti impoveriscono tutti”? (Gregorio Arena) La politica non è un Bene Comune?

Credo che declinando una sola parola, “Cultura”, si possa fare della buona amministrazione di una città e del suo territorio. Occorre declinarla in “Onestà”, “Etica”, “Condivisione”, “Partecipazione”, “Rispetto per l’ambiente, per la salute, per il lavoro”, “Impegno per l’interesse di tutti”. Allora ci potrà essere un assessorato per la cultura dell’ambiente e dell’urbanistica e lavori pubblici e trasporti, dell’istruzione e delle politiche giovanili e lo sport, le politiche sociali e la sicurezza,… Sicurezza! Una cultura per la sicurezza! Per il turismo e una cultura della Cultura.

Peccato, peccato davvero che la politica, ancora una volta, abbia deciso di non aprirsi alla società, alla gente, di rimanere chiusa e prigioniera di se stessa, arrovellandosi e consumandosi in riunioni segrete, incontri segreti, mediazioni segrete, ancora e sempre in termini di spartizioni e non di ricompattamento o, meglio, armonizzazione delle risorse e dei bisogni, delle differenze di una società che chiede di essere ascoltata, che chiede strumenti efficaci per una amministrazione condivisa dei Beni Comuni. Peccato che una grande possibile forza si disperda nella pericolosa antipolitica e non sia invece accolta per inventare insieme un futuro sereno per tutti.

Cari partiti, la “società civile” esiste e non siete voi.

Tiziana Valente

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