Giovanni Boccia: “Per risolvere il problema dei migranti gli strumenti ci sarebbero!”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giovanni Boccia.

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“Bene fa il signor Ministro Minniti, a recarsi in Libia per tentare di arginare l’indiscriminato arrivo dei migranti, tale viaggio servirà certamente a diminuire gli sbarchi nell’immediato ma……poi riprenderanno.

Il problema è a monte, e comunque così non verrà risolto. Eppure gli strumenti, almeno per l’immediato, ci sarebbero, eccome! Per prima cosa, a livello nostro regionale bisognerebbe, ad esempio e vista l’eccezionalità, “semplicemente” mettere in piedi le commissioni prefettizie per ogni Provincia (per i non addetti, sarebbero quelle che decidono sulle richieste di protezione).

Questo farebbe crollare i tempi di permanenza o meglio dire del bivaccamento in atto; tempi oggi quantificabili ragionevolmente in 2 anni circa (tra 1° e 2° grado). Quanto si risparmierebbe in tempo, denaro, burocrazia e costi vari? Si tenga presente che oltre il 75% non ha alcun diritto, riconducibile alle vigenti leggi internazionali sui richiedenti asili, e che quindi per 2 anni gironzola a vuoto per le strade delle nostre città.

Sempre sul nostro territorio bisognerebbe controllare talune pseudo cooperative (spesso gestite da personale improvvisato, demotivato ed incompetente) ad attuare quei progetti integrativi, previsti dai famosi……… 35 euro giornalieri. Chi li controlla oggi? Dove sono le Istituzioni? Dove sono i rapporti sulle ispezioni? Per l’estero invece bisognerebbe far intervenire gli Imam in Libia, dove c’è una mattanza continua e silenziosa verso i neri ed in particolar modo nei confronti dei Cristiani, facendo emettere una serie di “Fatwa” contro coloro che oggi si macchiano di crimini umanitari indescrivibili (parlate con un qualsiasi profugo di colore), altro che riduzione in schiavitù………

Ed ancora, tramite l’emittente France 24 (che la fa da padrona in Africa) dare a tappeto informazioni sulla tragica realtà per chi vuole intraprendere un viaggio così rischioso. Eppoi, qualcuno può spiegarmi perché un povero disgraziato deve rischiare così grosso per arrivare in Italia e non debba rivolgersi invece alle nostre Ambasciate in loco? Ma che ci stanno a fare? Perché non rilasciano i visti?

Sarebbe meno costoso, rischioso e più sicuro (se non altro in Ambasciata sarebbe d’obbligo il passaporto ed altra documentazione, mentre qui arrivano senza documenti, dichiarando poi……dati e generalità molto spesso fasulle – vedasi, ad esempio, con quanti “alias” si è mosso liberamente in Europa il tunisino Amri -). Vi siete chiesto quanto costerebbe economicamente tutto ciò alla comunità? Molto, molto, molto, molto meno dell’attuale denaro buttato dalla finestra e celato da queste ipocrite forme di accoglienza.”

Giovanni Boccia

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