Asti, torna la polemica sulla gestione delle manifestazioni culturali cittadine

"Conflitto di interessi? Mi viene da ridere a pensare a questa polemica".

Così Massimo Cotto, assessore alla Cultura del Comune di Asti, replica a quanto detto in questi giorni sul suo ruolo sia di assessore che di direttore artistico di Asti Musica e altre manifestazioni culturali.

“Se chi mi critica vuole percorrere questa strada, rinuncerò a tutte le direzioni artistiche e alle presentazioni -afferma – ma servirà chi le dovrà fare al posto mio. E dovrà essere pagato”.

Insomma, secondo Cotto: “Quando si risparmiano dei soldi, dal momento che io ho sempre svolto gli incarichi di direttore artistico in forma gratuita, va sempre bene a tutti. Poi però arriva la campagna elettorale e allora si incomincia a criticare ogni cosa”.

Ma la figura di Cotto non è la sola critica che le opposizioni fanno al settore Cultura del Comune di Asti. Sotto i riflettori il concerto di Vinicio Capossela, che è oggetto di una interpellanza a firma di Anna Bosia e Clemente Aceto: “Per sostenere l’organizzazione e lo svolgimento di “Astimusica”, il Comune eroga contributi economici ad ASP, l’ultimo dei quali è del 6 dicembre 2016 e ripiana ad ASP i mancati introiti per la scarsa risposta, in termini di pubblico, all’esibizione di Vinicio Capossela. Sulle delibere di Giunta viene citata una convenzione che parrebbe addirittura inesistente. Alla fine il Comune eroga contributi, cede la competenza delle sponsorizzazioni, l’utilizzo del marchio, del servizio di biglietteria e del suolo pubblico, oltre al supporto della direzione tecnica e della direzione artistica a titolo gratuito. Quest’ultima, svolta dall’Assessore alla cultura, contribuisce inoltre a rendere ancor meno netti i confini pubblico-privato. Come se tutto ciò non bastasse, ecco che sotto l’albero di Natale di ASP compare la delibera di Giunta per l’integrazione del contributo pubblico volto a ripianare le perdite”.

Alessandro Franco