Asti, il Movimento 5 Stelle e Anna Bosia rispondono all’Assessore Massimo Cotto

Non si è ancora chiusa la polemica che ha visto coinvolto l'assessore alla cultura del Comune di Asti Massimo Cotto.

Dopo essere stato accusato da una parte della minoranza del consiglio comunale di conflitto di interessi per il doppio ruolo di assessore e direttore artistico di alcune manifestazioni (clicca qui  per leggere l’articolo), Massimo Cotto (dopo aver dato le dimissioni da direttore artistico di Asti Musica e Asti Teatro) ha inviato ai giornali una lettera che di seguito riportiamo integralmente:

“Caro direttore,
qualche giorno fa, gli organi di informazione hanno riportato correttamente il mio intervento in Consiglio nel quale
annunciavo le mie dimissioni da direttore artistico di Astimusica e di Astiteatro, la chiusura di Akamu e la cancellazione di Rosebud. Ho sempre tenuto in considerazione le opinioni della minoranza, anche quando (come credo sia legittimo) le trovavo assurde. Non posso però sopportare gli ultimi attacchi del movimento 5 Stelle e dei consiglieri Anna Bosia e Clemente Elis Aceto, che mi accusano di conflitti di interesse. A nulla è servito ricordare che “un conflitto di interessi è una condizione che si verifica quando viene affidata un’alta responsabilità decisionale a un soggetto che abbia interessi personali o professionali in contrasto con l’imparzialità richiesta da tale responsabilità, che può venire meno a causa degli interessi in causa”. Alla mia domanda: “Quali sarebbero gli interessi personali o professionali che mi riguardano?”, mi è stato risposto: “Ritorno di immagine”.

Ora, non posso accettare che qualcuno creda o voglia far credere che io possa utilizzare le manifestazioni astigiane per averne un ritorno di immagine. Quando il sindaco Brignolo mi offrì l’assessorato alla Cultura, pensai che avrei potuto mettere le mie amicizie, i rapporti personali, il prestigio e la credibilità a disposizione della città. Mi spiego meglio: in questi anni ho chiesto ai miei amici musicisti di venire ad Asti a cachet ridotto o addirittura gratuitamente. Tutti hanno accettato con piacere (e questo mi onora), ma naturalmente hanno chiesto che fossi io a intervistarli. Perché si fidano, perché l’amicizia significa anche tutela. Se lei, caro direttore, fa un calcolo di tutte le serate organizzate da quando sono assessore, si renderà conto di quanto ho fatto risparmiare all’amministrazione. A questo la prego di sommare le direzioni artistiche a titolo gratuito (solo per darle un’idea, il mio cachet da direttore artistico di Astimusica era pari a quello che guadagno in dieci mesi come assessore).

Non pretendo di essere ringraziato dalla minoranza, però è inaccettabile che venga accusato di conflitto di interesse e di usare le manifestazioni astigiane per colorare la mia immagine.

Questa è la ragione per cui sono costretto a cancellare Rosebud, manifestazione che ha portato ad Asti (a ingresso gratuito!) Pelù, Renga, Morgan, Vanoni, Platinette, Michielin e molti altri. Non è una ripicca: a disposizione ho 20.000 euro; se devo pagare un direttore artistico e un presentatore per le tre serate, ho già quasi finito il budget. Porterò Akamu altrove (abbiamo organizzato stage in nove regioni portando il nome di Asti ovunque), Astimusica si troverà un altro direttore artistico, mentre Astiteatro l’ha già trovato (14.000 euro per un biennale, che avremmo potuto risparmiare se avessimo assunto la direzione io e Gianluigi Porro, come annunciato mesi fa alla stampa).

Ringrazio l’Assessore alla Cultura di Alba che mi ha telefonato per chiedermi di intervistare gli attori in Stagione prima degli spettacoli, e la città ligure che mi ha chiesto Rosebud. Suggerisco che il prossimo Assessore alla Cultura sia un medico o un avvocato. Ma, vi chiedo, se un assessore lavora bene non ha comunque un ritorno di immagine anche se è medico o avvocato? Dov’è dunque il problema?

Chiedo scusa a tutti gli astigiani che mi hanno sostenuto, ma certe accuse, oltre a essere grottesche, sono intollerabili. Che la cultura e l’arte siano sempre con noi.”

Chiamati in causa da Massimo Cotto non si sono fatte attendere le risposte (separate) del Movimento 5 Stelle e Anna Bosia si può con due comunicati stampa che riportiamo integralmente:

“Risposta all’ assessore Massimo Cotto Movimento 5 Stelle Asti

Caro Direttore,
rispondiamo alle accuse che in questi giorni ci vengono attribuite dall’assessore alla cultura Massimo Cotto sulla vicenda che riguarda il suo ipotetico conflitto di interessi, conflitto oggetto di una nostra interrogazione del 18 Ottobre tra il suo ruolo politico di assessore e i molteplici incarichi che ricopre all’ interno di manifestazioni e/o progetti che attengono all’ assessorato alla cultura.

In verità siamo imbarazzati nel rispondergli direttamente in quanto non sappiamo bene a quale figura rivolgerci, a Cotto assessore o a docente dell’accademia di musica o a direttore artistico di Rosebud o a direttore artistico di Astimusica, o forse all’ex di tutti questi?

Il ruolo politico è cio’ che in ogni caso riteniamo doveroso argomentare, certamente non ci permetteremmo mai di criticare la professione di Massimo Cotto di cui abbiamo grande stima e rispetto, ma se il ruolo professionale è di tutto riguardo certo quello politico è quanto meno poco attento. Strano che dopo oltre due mesi in cui abbiamo presentato un’interrogazione sulla sua eventuale violazione del regolamento comunale e relative delibere, firmate dallo stesso con un duplice ruolo: assessore e direttore artistico in un caso e assessore e docente nell’altro, che riguardavano esclusivamente Akamu e Rosebud,
l’assessore solo a metà Dicembre ha deciso di andare al contrattacco urlando il suo non conflitto di interessi e la sua completa gratuità di tali incarichi sui giornali, strano che ci abbia messo dentro anche Asti Musica, manifestazione da noi nemmeno menzionata, strane queste accuse anche nei confronti di altri colleghi di minoranza per una semplice e doverosa interrogazione su tale argomento, fatti quest’ultimi che lo vedrebbero dimissionario da tutti questi ruoli in quanto stufo delle continue critiche.

Crediamo invece che forse l’assessore improvvisamente si sia ricordato che il suo mandato è in scadenza e a Maggio ci saranno nuove elezioni e che non c’è scritto da nessuna parte che lui sarà nuovamente assessore ne tanto meno è detto che lo voglia fare, ne tanto meno ci risulta che lo stesso prima di divenire assessore abbia diretto Asti Musica gratuitamente, forse si sarà ricordato che la prossima amministrazione, di qualunque colore politico essa sia, dovrà necessariamente contare su fondi disponibili e direttori certi di manifestazioni, quindi bene che ad esempio si sia scelto di affidare a Emiliano Bronzino Asti Teatro, insomma un bel teatrino montato ad arte per colpevolizzare chi colpe non ne ha e come dice il proverbio Mater artium necessitas “la necessità è la madre delle abilità”.

Fortunatamente, anche se probabilmente tutto ciò suona strano al Cotto, i consiglieri hanno il diritto/dovere di porre questioni sulla sfera della pubblica amministrazione e sui componenti della stessa, tanto più che da parte nostra non c’è stata polemica ma esclusivamente una richiesta estremamente precisa su alcune delibere di giunta e su un articolo del regolamento comunale a nostro avviso non rispettato, oggetto di un interrogazione che abbiamo posto all’amministrazione e non ai giornali, sintomo ancora una volta del rispetto dell’organo consiliare e delle sue funzioni, rispetto che invece non vediamo dai membri di questa amministrazione che è in cerca solo di propaganda a qualunque costo.

Riprendendo invece l’arringa inoltrata ai giornali con cui l’assessore cerca la propria difesa, riscontriamo ancor di piu le tesi e le preoccupazioni poste da noi nell’interrogazione e ci poniamo questo ulteriore interrogativo, quando Cotto afferma: “Porterò Akamu altrove….” lo dice da docente od ex? o da ideatore del progetto? o lo dice da assessore? Non è questo forse già un evidente conflitto di interesse? Quando afferma che dovrà cancellare Rosebud per mancanza di fondi e poco dopo afferma ringraziando”….anche la città ligure che gli ha chiesto Rosebud…” anche qui risponderà alla città ligure in qualità di ex direttore artistico? o come assessore? o forse sarebbe opportuno far rispondere il nuovo direttore di Asti Teatro Bronzino, dato che viene pagato appositamente?

Concludiamo ricordando che in un articolo di giornale di Ottobre in risposta alle problematiche sollevate sui pochi fondi disponibili dalla biblioteca il Cotto sottolineava che vi sono “meno soldi per la stagione teatrale, Asti Musica affidata all’Asp, le poche cose collaterali che si organizzano, come Akamu e Rosebud, non costano praticamente nulla”, be proprio nulla non diremmo dato che il comune ha versato per il biennio 2015/2016 45.000 a cui vanno aggiunti i 30.000 erogati dalla Fondazione per l’accademia della musica Akamu e per Rosebud sempre per lo stesso biennio circa 45.000 piu 8.000 euro dalla Fondazione per un totale di circa 120.000 tra i due progetti/manifestazione.

Nei prossimi giorni, a dati ultimati pubblicheremo anche il resto della gestione Cotto di questi 4 anni, dal Teatro alfieri, all’Istituto Verdi e anche dei dati ad oggi a noi sconosciuti da quando la gestione è passata ad Asp del costo e dei relativi cachet agli artisti di Asti Musica.
Le grottesche ed intollerabili accuse, come lei le definisce, erano le stesse accuse che ci rivolgeva il non troppo fortunato sindaco Brignolo sull’incompatibilità tra alcune delle sue poltrone e gli astigiani ricordano bene come è andata a finire, speriamo che lei abbia sorte migliore, tanti auguri……”

Di seguito il breve comunicato con cui il Consigliere Comunale Anna Bosia risponde all’assessore Cotto.

“Senza dubbio Massimo Cotto è un “bravo presentatore“, con una grande professionalità ed una ancor più grande capacità di comunicazione. E’ sempre bello vederlo sorridere contento sui vari social, da cui vanta tutti i suoi successi. Quindi, essendo famoso, si stupisce se qualcuno avanza critiche, sostenendo di non trarre nessun giovamento dalla sua carica di assessore alla cultura, bensì di aver fatto risparmiare all’amministrazione con la sua triplice funzione di politico, organizzatore e presentatore.

Noi proviamo a fare qualche ulteriore considerazione, a costo di farci nemici i suoi fan che già ci dispensano insulti più o meno velati sui social. Pensiamo infatti che essere un “bravo presentatore”, ovvero un bravo tecnico, non equivalga necessariamente ad essere un bravo assessore: quest‘ultimo deve svolgere funzioni molto diverse, senza mai fare confusioni di ruoli.

Ad esempio osserviamo che un assessore non lo è a vita e quindi, mancando sei mesi alle elezioni, non è detto che Massimo Cotto lo sarà anche per la prossima amministrazione. Ecco perchè su Rosebud, Akamu e Asti Musica è facile che debba decidere il prossimo assessore. Sarà per questo che ha pensato di annullarle?

Il futuro assessore, se non potrà vantare amicizie tra gli artisti, si troverà a doverli pagare con un bilancio che, a detta dello stesso Cotto, non supera i 20.000 euro. Un bravo assessore difende le sue risorse sul bilancio e non può dire “tanto lo faccio io gratis….” proprio perchè la sua è una funzione pubblica e non un favore personale, senza contare, che, le direzioni artistiche gratuite, si possono fare anche senza essere assessore…..

Vogliamo sottolineare una dichiarazione dall’assessore Cotto con cui lamentava la scarsa disponibilità di risorse «… le poche cose collaterali che si organizzano, come Akamu e Rosebud, non costano praticamente nulla». Tale dichiarazione contrasta con la realtà amministrativa. Infatti l‘Università ha messo a disposizione le aule gratuitamente e le delibere di Giunta dal 2014 al 2016, ci rivelano che i progetti culturali di Rosebud e Akamu sono costati rispettivamente 48.000 € e 45.000 €, per un totale di 93.000 €, interamente erogati sotto forma di contributi all’associazione Le Muse Novae di Chiavari, organizzatrice degli eventi.

Ci chiediamo se queste numerose elargizioni, per una cifra complessiva così rilevante, siano state corrisposte nel rispetto del Codice dei Contratti Pubblici.

Infine il PD astigiano dichiara che l’assessore ha svolto le sue attività “quasi sempre gratis”. Possiamo sapere in che occasione e quanto è stato pagato?”