Nel 1954, dopo aver avuto le due figlie Elsa e Fernanda, si trasferisce a Nizza Monferrato e apre, con il marito, un negozio di alimentari ma dopo una ventina di anni circa, ritorna a Bazzana per occuparsi unicamente dell’azienda agricola, producendo vino e coltivando mele.
Rimasta vedova nel 1982, instancabile, continua a coltivare il suo orto, badare agli animali da cortile per diversi anni. Nel 2006, all’età di novantanni, riceve la sua ultima busta paga da lavoratrice stagionale per il periodo vendemmiale. La sua ricetta funziona: «Mangio la verdura del mio orto, ho le mie galline e i miei conigli». L’intraprendenza non le manca: decide che cosa piantare nell’orto, dove, quanto.
Si informa quotidianamente su ciò che succede nel mondo, ma è soprattutto appassionata di scienze e natura. «Guardo tutti i giorni Geo & Geo – racconta – mi fa viaggiare
con la testa». A festeggiarla, domenica scorsa , al ristorante Da Violetta di Calamandrana c’era tutta la sua grande famiglia, quattro nipoti, altrettanti pronipoti. I più piccini sono Giovanni di 2 anni e Chiara di 3.
A consegnarle la pergamena di patriarca della Provincia di Asti con l’immancabile “Amaro del Centenario” omaggio della ditta Punto Bere di Canelli, è arrivata la delegata Provinciale Barbara Baino insieme alla consigliera Giovanna Olivieri, in rappresentanza del Comune di Mombaruzzo.