Archivio di Stato, sabato 8 le premiazioni del Premio Piazzalfieri

Il Premio Piazzalfieri si è concluso con il verdetto della commissione e la comunicazione degli esiti a tutti i partecipanti. Sabato 8 ottobre (data della morte di Alfieri) verranno pubblicamente proclamati gli esiti. Non si tratta di una graduatoria, ma di una rendicontazione sulla corrispondenza degli elaborati alle intenzioni del bando.

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Degli 85 lavori presentati, 14 sono stati valutati con un punteggio superiore al 65 su 100, soprattutto tenendo conto del collegamento espresso in vari modi allo spirito alfieriano. La manifestazione dell’8 ottobre avrà luogo nella prestigiosa Sala del Coro dell’Archivio di Stato, gentilmente concessa, con inizio alle 17,30. I presidente della commissione, prof. Giandomenico Mazzocato, scrittore e presidente emerito dell’Ateneo di Treviso,  farà un bilancio dell’iniziativa, dopo di che sarà possibile ascoltare alcuni dei lavori particolarmente significativi.

Tra questi un posto di particolare rilievo sarà dato ai tre contributi musicali pervenuti, una vera sorpresa: due composizioni originali astigiane su tema alfieriano e un canto d’emigrazione giunto dal Belgio. Il maestro Giuseppe Gai ha composto un brano su testo in dialetto (immaginaria riflessione in piemontese di Alfieri, anarchico deluso dalla rivoluzione francese) che sarà eseguito sotto la sua direzione da un coro virile a 4 voci e 2 solisti, che si è dato il nome di “Sanguignon”; il cantautore Marco Maldarizzi ha composto una divertente rivisitazione dell’Alfieri ”spiemontizzato”, e sarà una “prima”eseguita dal suo complesso; il canto d’emigrazione riflette il rifiuto di Alfieri di ogni oppressione politico-economica e Asti lo eseguirà per la prima volta anche se in Belgio viene spesso cantato dagli italiani emigrati.

Il Premio Piazzalfieri è così l’occasione per attualizzare Alfieri con i problemi della nostra società. Verrà quindi data lettura di composizioni letterarie di autori astigiani e non, e proiettate le immagini proposte come prodotti grafici. Agli autori sarà consegnato un riconoscimento simbolico autoprodotto dalla compagnia dei Sanguignon di Tempi di fraternità (onlus)
  

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