L’albanese, a fine agosto, veniva indagato dalla locale Squadra Mobile per maltrattamenti e lesioni personali aggravate nei confronti della moglie, in stato di gravidanza e madre di un figlio minore di cinque anni. La donna, a seguito delle lesioni riportate, si era recata al pronto soccorso riferendo di essersi ferita al volto a seguito di una rovinosa caduta in casa.
La versione fornita dalla parte offesa, però, non aveva convinto i sanitari del nosocomio, i quali, immediatamente, prendevano contatti con personale della Squadra Mobile. La donna, dopo un’iniziale titubanza dovuta al timore di ripercussioni da parte del marito, grazie alla competenza e alla sensibilità dei poliziotti impegnati nelle indagini, decideva di denunciare le lesioni subite dall’uomo, dichiarando che i maltrattamenti erano iniziati qualche mese prima.
La donna ed il figlio, dopo le dimissioni dall’ospedale, sono stati allontanati dal tetto coniugale e condotti presso una struttura protetta.
La testimonianza decisiva della vittima e la complessa attività di indagine esperita dalla Squadra Mobile di Asti hanno consentito, così, di porre fine a mesi di violenze e angherie. Il marito violento, grazie al provvedimento emesso dall’A.G., è stato allontanato dall’abitazione e, per un bel po’ di tempo, non potrà avvicinarsi alla moglie ed ai luoghi da lei frequentati.