Asti, bilancio positivo per la Douja d’Or 2016 tornata in centro città

Bilancio più che positivo per una Douja 2016 con molti elementi di novità, una “Douja della città” quasi da annoverare come un “numero zero”.

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I calici alzati durante tutta la Douja a Palazzo Ottolenghi sono stati 22.188, in crescita del 2,5% rispetto al 2015, dove erano arrivati a 21.629, nonostante la capienza più contenuta delle nuove location.

Ben più significativa la crescita in termini di fatturato, passato da 66.775 euro del 2015 a 78.985 di quest’anno, con un incremento del 18,30%, confermando che le degustazioni hanno complessivamente privilegiato il top in qualità e prezzo delle 354 etichette selezionate dall’ONAV.

Il Salone degli Specchi di Palazzo Ottolenghi (capace di accogliere 60 persone a sera) è stato sempre sold out con i 570 partecipanti alle 10 serate di assaggio ONAV, dedicate a grandi produttori e a grandi vini, e con i 300 partecipanti alle 5 degustazioni delle Camere di Commercio Piemontesi.

Una flessione in termini di numeri si è registrata per la Douja del Monferrato a Palazzo Alfieri dovuta alla decisamente minore capienza della sede limitata a 50 posti, ma anche in questo caso con un incremento del valore medio della somministrazione. Così come è sceso il numero delle bottiglie vendute, dovuto anche al numero inferiore delle imprese vitivinicole selezionate e ammesse al Salone.

Significativo per comprendere appieno l’andamento della Douja appena conclusa, il grande successo in particolare di due iniziative: i Piatti d’autore che registrano un incremento del 10,9% e la Rassegna dei Vermouth, con l’88% in più rispetto al 2015, tanto che l’Unione Industriale astigiana la replicherà nel prossimo fine settimana in occasione del Wine Street Tasting cittadino.

Dati a cui andrebbero aggiunti anche i consumi nella città della Douja, riscontrabili nei locali pubblici, nelle imprese commerciali di ogni genere: numeri non consuntivabili, ma tutto l’indotto cittadino è stato concorde nell’apprezzare lo spostamento della Douja nel cuore di Asti.

Al successo dei numeri si aggiunge un bilancio di qualità altrettanto positivo: perché si è andati ben oltre il vino e all’offerta dei prodotti tradizionali così ben incarnata dal Salone e dall’affollato Festival delle Sagre. La Douja è stata un crocevia di eventi, idee, personaggi e istituzioni che si sono confrontati su tanti argomenti di attualità partendo dalla cultura del territorio e dei suoi prodotti, vino e cibo in primis che ne hanno costituito il “fil rouge”.

“E’ stata una Douja d’Or da cui è emersa chiara la ricca progettualità del Monferrato che vede al centro Asti – conferma il Presidente della Camera di Commercio di Asti Erminio Renato Goria – che, per la sua posizione e la sua storia, si pone come snodo per quello sviluppo turistico e culturale che sarà sempre più al centro dell’attività delle Camere di Commercio. Il momento che ha reso più evidente questo ruolo è stato suggellato dalla visita dell’Ambasciatore Usa Philip T. Reeker che ha ufficializzato i lusinghieri dati di interscambio tra la provincia di Asti e il suo Paese, con incrementi pari al 114% già nel primo semestre 2016 rispetto allo stesso periodo 2015. Questa vitalità favorirà molto il percorso comune tra gli amministratori del Monferrato, così come la prestigiosa candidatura di Asti a European Community of Sport per il 2017”.

“Il positivo bilancio con cui chiudiamo la Douja 2016 – continua Goria – è dovuto anche alla forte sinergia tra Comune e Camera di Commercio, per cui devo ringraziare la lungimiranza del Sindaco di Asti Fabrizio Brignolo, che ha immediatamente capito le potenzialità della localizzazione dei suoi eventi nel centro storico e nei prestigiosi Palazzi comunali. Una collaborazione che ha favorito tra l’altro un interscambio del flusso turistico nel week end appena trascorso tra il Palio e il Salone e tra questi e la città”.

“Un’altra sinergia che si è rivelata strategica è stata quella con il Polo Universitario ASTISS e la Fondazione Palazzo Mazzetti nella persona del suo Presidente Michele Maggiora – ha ricordato il Presidente Goria – che devo ringraziare per l’autorevole endorsement scientifico e culturale oltre per la prestigiosa ospitalità ad alcuni dei più importanti incontri della Douja”.
“Un grazie particolare – inoltre – va ai due Consorzi più rappresentativi della produzione enologica del territorio che hanno partecipato e sostenuto attivamente molte delle iniziative in programma: il Consorzio Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato e il Consorzio per la tutela dell’Asti DOCG”.

Un lavoro coeso che è stato molto riconosciuto e apprezzato anche da Gian Francesco Lupatelli Presidente Italia AICES Europa, incoraggiato nella direzione camerale anche dal Sindaco Fabrizio Brignolo.

Assaggi di Douja 2016

Tra i goal da attribuire alla Douja 2016, in primo luogo l’aver alzato l’asticella della qualità dei vini e delle manifestazioni che hanno avuto il merito di attirare molto pubblico giovane e grandi personalità, dalla politica al mondo accademico, dall’imprenditoria, allo sport.

Da un lato, è stata una Douja “forever young”: tanti i “millennial” che hanno partecipato agli eventi e non solo quelli che hanno coinvolto l’Università Astiss. Sono arrivati alle degustazioni preparati, partecipi ed entusiasti, divertendosi piacevolmente e senza eccessi. Una dimostrazione che l’intento formativo verso il bere responsabile e consapevole della qualità che era tra quelli della Douja ha centrato l’obiettivo. La conferma viene dai dati registrati da ONAV. I giovani hanno bevuto mediamente meno ma meglio, scegliendo le etichette di maggior valore.

Dall’altro è stata una Douja dei grandi ospiti. In primo luogo l’ambasciatore USA Philip T Reeker, che è tornato alla Douja per due anni consecutivi a sottolineare l’ottimo stato di salute dei rapporti tra la città monferrina e il suo Paese, così come altri ospiti stranieri tra i quali dalla Cina Zang Gang, delegato generale del China Council for the promotion of International Trade. Dalla Repubblica Ceca il Presidente della Camera di Commercio Italo – Ceca Dario Ferrari. In rappresentanza dell’Argentina, l’Ambasciatore presso la Santa Sede, Rogelio Francisco Emilio Pfirter, e quello presso il governo svizzero, Antonio Trombetta. Tutti segnali che l’auspicata internazionalizzazione del brand Douja è già attiva.

Tra gli oltre 150 ospiti “di riguardo” segnaliamo anche i saluti e gli auguri del Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia che durante la sua recente visita ad Asti, ospite dell’Unione Industriali locale ha incoraggiato la città a continuare sulla strada intrapresa. ‘Siate orgogliosi di essere provinciali, locali, perché, partendo dal prodotto che da millenni caratterizza questo territorio, il vino, potete trovare l’energia e lo spirito giusto per le innovazioni del futuro”.

Paolo Lauciani, voluto dalla Regione Piemonte e dalla consigliera Angela Motta con l’intervento dell’Assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, ha voluto offrire alla ristorazione astigiana il suo punto di vista di sommelier e volto televisivo per una scelta felice di grandi etichette.

Il professor Stefano Zecchi, andando al senso profondo delle cose ci ha detto che non c’è etica senza estetica e ci ha guidato nel mondo del bello rappresentato dalle etichette.
Ospite di un importante evento promosso all’interno della Douja dal Presidente del Consorzio del Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici, anche una delle firme più prestigiose del giornalismo enogastronomico, Ian d’Agata, autore della Guida ai vini d’Italia.

Il mitico Aldo Marello “Cerot”, ambasciatore di un tipico sport Monferrino, il tamburello, ci ha ricordato la ricchezza di un territorio che riscopre la qualità della vita offerta dai suoi luoghi.

La Douja 2016 guarda al futuro anche nell’indagare il rapporto tra cibo e territorio, candidando Asti a diventare un polo per lo studio delle nuove tendenze e scelte agroalimentari. Un panorama in cui la riforma delle Camere di Commercio può diventare opportunità per offrire un coordinamento agli enti che tutelano qualità del nostro cibo. Lo si è visto lanciando il progetto Italian Taster, partito proprio da Asti, e in Douja, parlando di Novel Food, ma anche nella scoperta delle risorse offerte dal mondo bio.

E’ stata una Douja che si è confrontata anche con la comunicazione e si è interrogata su come il linguaggio e il nostro ‘software mentale’ influenzino persino la percezione di un vino, fino a dibattere su giornalismo e bufale che viaggiano veloci in internet, con l’invito a recuperare un’etica della comunicazione al servizio della verità.

E, infine, la Douja 2016 ha scoperto di essere diventata un brand con la “brocca d’oro” presentata a Torino, Varazze, Milano e contesa in tutte le manifestazioni come una vera protagonista, un simbolo che si prepara a vivere anche fuori da Asti e oltre settembre come un vero marchio di eccellenza con cui si identifica il territorio.

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