Unione Nazionale Consumatori: Caso Arredando, entro novembre possibile insinuarsi al fallimento

Arrestati gli amministratori della società ‘Arredando’, mobilificio con sede legale in Beinasco ed esposizione anche a Castagnito, entrambi paesi in provincia di Torino. Chiedevano l’acconto del 30% e ad alcuni il saldo totale, poi hanno chiuso le “saracinesche”dichiarando fallimento e non consegnando i mobili ordinati.

Numerosi i truffati, tra i quali molti si sono rivolti al Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, prima associazioneche si era già mossa prima degli arresti, presentando al Pubblico Ministero Longi elementi di prova e indizi forniti dai consumatori stessi, i quali con le querele depositate e con l’apertura del forum “quelli di Arredando” hanno permesso tale risultato.

“Il primo step è stato raggiunto, ora si aspetta la condanna” questa è la frase tipica di tutti coloro che sono stati truffati ed ingannati alcuni dei quali hanno corrisposto anche somme superiori ai 10.000/15.000 euro senza ricevere neanche un’anta dei mobili ordinati.

L’Avvocato Patrizia Polliotto, Presidente di UNC Piemonte, ricorda “a tutti coloro che sono stati truffati che è possibile nominare l’avvocato Caterina Biafora in qualità di procuratore del Comitato al fine di poter raccogliere più segnalazioni possibili a riguardo”.

Inoltre, prosegue il legale, “entro il mese di novembre 2016 è ancora possibile insinuarsi tardivamente al fallimento sia della società Arredando Ingrosso Arredamenti che della società Arredando New Ingrosso Arredamenti”, procedura gratuita che però, è bene specificare – come dichiara l’avvocato Polliotto che “l’insinuazione al passivo è una procedura necessaria per poter essere inseriti nell’elenco dei creditori, ma è bene sapere che, se dovesse essere riconosciuta una somma di rimborso, tale importo verrà liquidato dopo un lungo periodo di tempo e dando priorità ai creditori privilegiati come Fisco, lavoratori dipendenti”.