Città della Salute: 10 assunzioni di infermieri pediatrici non bastano

“Siamo lieti che, con una lettera del 13 luglio, l’Azienda Città della Salute accolga le richieste e gli stimoli che sono stati messi in atto in questi mesi dal nostro sindacato, annunciando di voler provvedere, nei prossimi mesi, ad assumere 10 infermieri pediatrici a tempo indeterminato.

Si tratta di uno sforzo positivo dell’Azienda, che riconosciamo e che concretizza un grande lavoro svolto. Ma ribadiamo, con forza, che solo 10 assunzioni non andranno a risolvere la forte carenza di questa figura professionale che a tutt’oggi grava su di una delle prime aziende ospedaliere d’Europa, com’è la Città della Salute. Una situazione che, inoltre, si ripete in tutte le Asl del Piemonte.
La Regione deve comprendere che l’unica strada per migliorare la sanità sono le assunzioni degli infermieri. Basta con i tetti di spesa e i tagli”.

È il commento di Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, il sindacato degli infermieri, all’annuncio dell’assunzione di 10 nuovi infermieri pediatrici a tempo indeterminato e di 2 infermieri pediatrici a tempo determinato per una supplenza.

“Quella dell’infermiere pediatrico è una figura specializzata e ben preparata da anni di studi, che dovrebbe esprimere il proprio valore ad esempio al Regina Margherita, ossia l’ospedale di riferimento per tutta la regione per quel che riguarda la pediatria. Oggi lì su 463 infermieri impiegati un quarto (quasi 110) non sono pediatrici. E perché? Perché mancano centinaia di infermieri in tutto il sistema piemontese. Si tratta della politica della Regione che impone una limitazione che imbriglia di fatto le Aziende con i rigidissimi tetti di spesa. Insomma ancora una volta l’assessore Saitta e il direttore Moirano traducono i principi della sanità in mere questioni economiche, sbandierando i numeri del piano di rientro economico, quando invece in sanità si dovrebbe pensare prima alle persone e al servizio loro reso”.

Già a gennaio il Nursing Up aveva lanciato un allarme sulle figure degli infermieri pediatrici che vengono sfornati dalle Università ma non trovano sbocchi lavorativi. Dal 2011 a oggi, ossia negli ultimi 5 anni, in Italia si sono laureati 1440 infermieri pediatrici, quasi 300 l’anno, i posti di lavoro messi a bando in tutto il Paese però, nello stesso lasso di tempo, sono stati solo 72.
“Se di razionalizzazione si tratta per quel che riguarda la riforma della sanità – conclude Delli Carri – nel senso di fare le cose con razionalità, allora nelle strutture che si occupano di pediatria devono venire impiegati gli infermieri pediatrici. E negli ospedali in generale vanno assunti infermieri.
Dieci assunzioni a Torino sono un passettino avanti, certo, ma sono anche una cifra troppo esigua. La Regione lo deve capire. Bisogna intervenire in tutto il Piemonte, dove le necessità sono alte. Non è certo con i tagli o facendo finta che tutto funzioni a meraviglia, senza riportare il personale infermieristico a numeri che garantiscano il funzionamento corretto dei reparti, che si possono cambiare le cose negli ospedali che, invece, si trovano sempre più vicini al collasso”.