Avviato al carcere di Quarto d’Asti il progetto pilota ”Dentro con Fido”

E’ partito a Luglio 2016 presso la casa di Reclusione di Quarto d’Asti il progetto pilota “Dentro Con­fido”, organizzato in collaborazione con il campo Cinofilo Skipper di Castagnito.

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Il progetto fortemente voluto dal direttore Dottsa Elena Lombardi Valluri, dal comandante Ramona Orlando, dal capo area Trattamentale Maria Vozza e da Sabina Zappalà, educatore cinofilo, operatore in IAA, il Progetto sta coinvolgendo 8/10 detenuti.

Il centro cinofilo di Castagnito specializzato in interventi assistiti con gli animali coinvolgerà i detenuti per 5 incontri. Il progetto vuole portare tra i detenuti la realtà cinofila. Il percorso sarà strutturato su un modello innovativo di EAA­Educazione assistita con animali e in linea con quanto prescritto dalle linee guida nazionali in materia di interventi assistiti con animali (IAA).

L’attività permetterà di affrontare tutte le tematiche principali della relazione e conoscenza del cane. “Il nostro intento ­afferma Sabina Zappalà responsabile del centro ­ è quello di dare competenze cinofile e riaprire un filo di affettività verso un altro essere. Lavoreremo sulla collaborazione tra i detenuti e il cane. Inoltre, guidato dall’amico umano, il cane, dimostra che si possono esprimere i propri istinti e utilizzare le proprie capacità naturali in modo sano, piacevole per sé e per gli altri, trovando in questo equilibrio e sicurezza. S’intende promuovere una “rieducazione affettiva” dei carcerati.”

Nel corso dell’intervento vengono toccate tante attività proprie della relazione uomo­cane, quali:
­l’approccio (modalità di relazione col cane).
­il contatto (relazione tattile).
­la relazione epimeletica (grooming, accudimento, affettivo).
­l’interazione mimetica (imparare a muoversi insieme all”animale).
­il gioco.
­il dialogo (comunicazione paralinguistica).
­la collaborazione.

Il pet diviene un vero e proprio mediatore dell’aggressività, uno stimolo positivo che contrasta con la vita in carcere.

Gli obbiettivi sono:
minori livelli di ansia, depressione, solitudine, inutilità, che portano anche ad una diminuzione di medicinali assunti:
­ diminuzione dell’aggressività e dei suicidi;
­ divertimento: il gioco con un cane o il guardarlo giocare e interagire con noi umani ed i suoi simili è indubbiamente divertente;
­ aumento del rispetto verso gli altri: quindi una maggiore cooperazione tra detenuti e personale di custodia. Gli animali, inoltre, accettano gli altri senza pregiudizi di alcun tipo, quello che conta è l’instaurarsi di una relazione positiva. Questo messaggio potrà essere riportato nelle relazioni con le altre persone.

Il progetto pilota ha l’intento di promuovere progetti futuri con finanziatori esterni, per allargare il discorso cinofilo in relazione con il carcere.

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