Nella giornata internazionale dell’infermiere, Nursind dice stop al demansionamento

Anche il direttivo astigiano di Nursind (sindacato delle professioni infermieristiche) presente al presidio di giovedì 12 maggio davanti all’ospedale Molinette di Torino.

Insieme al segretario di Asti, Gabriele Montana, i colleghi: Francesco Coppolella (coordinatore regionale Nursind), Vincenzo Torchia (vice-coordinatore regionale), Giuseppe Summa (segretario provinciale Torino), Salvatore Lo Presti (segretario provinciale Alessandria, nonché membro del direttivo nazionale Nursind) e Roberto Amerio (segretario Nursind Verbania). Le Nursind provenienti da Asti, Alessandria, Torino e Verbania hanno deciso di allestire un banchetto per informare tutti gli utenti, tramite volantinaggio e divulgazione, su quella che è la reale situazione dell’infermiere piemontese, sempre più demansionato dal suo reale ruolo sanitario, il tutto a causa di scellerate politiche non in grado di utilizzare al meglio il potenziale di una professione a tutto vantaggio dei cittadini.

Oggi infatti sono ancora tanti gli infermieri costretti a svolgere compiti ausiliari, di pulizia e compiti amministrativi. “Chiediamo con forza una rapida revisione dell’art. 49 del codice deontologico da parte dei collegi Ipasvi, per evitare che gli infermieri siano sempre più demansionati e sfruttati”: ha ribadito il segretario astigiano di Nursind, Gabriele Montana. Il contestato art. 49 costringe infatti l’infermiere a sopperire alle carenze e ai disservizi nei casi “eccezionali”, concetto che negli ultimi anni si è trasformato in “consuetudine”, tanto da far svolgere alla figura professionale che viene formata a partire dalle università prima, e sul campo poi, compiti non propri, togliendo tempo prezioso all’assistenza e agli assistiti.

La giornata internazionale dell’infermiere però, è stata un’occasione anche per denunciare il silenzio del Governo Italiano sul ricorso europeo presentato da Nursind relativo al blocco del rinnovo contrattuale dell’infermiere, ormai fermo da diversi anni. Facendo luce sulle criticità che ogni giorno l’infermiere si trova ad affrontare, Nursind ha ribadito come siano oltre 1 milione le ore di straordinario (spesso non retribuite) che gli infermieri si portano dietro come un macigno, una situazione definita come “insostenibile”, ancor più se si pensa alla grave carenza in numeri degli infermieri presenti, una situazione divenuta ormai “cronica” tanto da spingere Nursind a chiedere alla Regione Piemonte l’immediata assunzione di almeno 1.000 infermieri.

Solo così, come ribadito a gran voce e a muso duro da Nursind, che ha puntato il dito contro l’assessore alla sanità Saitta, sarà possibile garantire la corretta tutela del paziente ed una maggiore salute all’utente.