Mombercelli, spente le candeline per i 115 anni di cooperazione

Al compimento del 115° compleanno, importanti presenze alla Cantina Sociale "Terre Astesane" di Mombercelli, "dove il pane si chiama vino".

Un sentito augurio quello ricevuto da parte del Presidente della Provincia, Marco Gabusi: “La storia delle Cantine Sociali non sempre è gloriosa come la vostra e questo è un motivo in più per ringraziare tutti gli Amministratori che hanno saputo districarsi nelle difficoltà e consegnare oggi, una Cantina sana e pienamente operativa”.

Il primo cittadino, Gino Torchiano, oltre a sottolineare l’unicità del paesaggio, strettamente legato al lavoro dell’uomo che ne ha determinato la bellezza, ne pone l’accento critico “Il paesaggio è in pericolo, presenta delle ferite, vi sono molti gerbidi. Bisogna rendere di nuovo produttivi i terreni abbandonati, pensare la terra come possibilità di lavoro e reddito: un ritorno alla terra, in modo nuovo rispetto a quello di anni fa.”

Il Prof. Renato Romagnoli ha condotto un’attenta ricerca sulla storia della cooperazione mombercellese, a partire dalla fondazione della cantina del 1901. “Importante registrare questa data di nascita” esordisce “che si inserisce in quel fiorire di iniziative di cooperazione che a partire dal 1848 avevano avuto origine dal mutuo soccorso e si erano manifestate con la creazione di Società per ogni categoria di lavoratori, oltre che di magazzini cooperativi e di leghe di resistenza: non c’era paese che non avesse una Società di mutuo soccorso operaia o contadina, contro gli incendi, o contro la morìa del bestiame, vere e proprie antenate delle odierne assicurazioni.”

A tutti gli intervenuti è stato consegnato un pamplhet contenente lo studio integrale condotto dal Prof. Romagnoli e le illustrazioni che hanno fatto la storia.

Il Parroco, Don Francesco Cartello, affiancato dal Monsignor Croce, ha inserito nel contesto storico l’elemento religioso, quando “la chiesa locale e il parroco sostennero l’iniziativa della cooperazione, come documentato dalla Gazzetta d’Asti, organo di stampa della Curia astigiana.”

Il Presidente di Confocooperative Asti-Alessandria si congratula con il Presidente della Cantina, Giovanni Aresca, con il Direttore, Pietro Brillado e con tutti i soci per il prestigioso traguardo che hanno raggiunto.

Il Consiglio direttivo di Confcooperative” dichiara “ha inserito nel suo programma di mandato un progetto per la difesa del patrimonio vitivinicolo, con l’obiettivo di salvaguardare e sviluppare la rete delle nostre Cantine, anche attraverso la conduzione e la conduzione diretta dei vigneti, allo scopo di evitare un abbandono che impoverirebbe le colline. In questo progetto la Cooperativa di Mombercelli avrà senz’altro un ruolo trainante, essendo riuscita in questi anni a puntare sulla qualità attraverso la ricerca, l’innovazione e la sperimentazione, effettuate sia in vigna, sia in Cantina.”

Il Direttore della Cantina, l’Enologo Pietro Brillado, guarda al futuro: “I gusti del pubblico cambiano in continuazione e si va un pò dietro alle mode, passando dai vini barricati alle bollicine. Noi siamo nella zona più vocata per un Barbera di grande qualità che duri nel tempo, specie se prodotto in annate speciali come questa. Abbiamo incrementato notevolmente la produzione di uve di alta qualità valorizzando i vigneti storici, sensibilizzando i soci e seguendoli con il nostro agrotecnico Piero Bosca, e continueremo a farlo anche grazie ai terreni vitati di proprietà della cooperativa, che oggi sono 10 ettari, ma arriveranno a 20 nei prossimi tre anni: ad essi, naturalmente, vanno aggiunti i 220 ettari di vigneti di proprietà dei soci.”

Coinvolgenti gli interventi del Dott. Andrea Cellino dell’Assessorato Agricoltura Regione Piemonte, riguardante il ruolo della Regione nello sviluppo della viticoltura e dello studente liceale Valerio Pagliarino, che ha illustrato le nuove frontiere della promozione del vino attraverso internet.

Con emozione, il Sindaco, il Presidente della Cantina e il Direttore della Cantina, affiancati dal Consigliere Regionale, Angela Motta, hanno consegnato tre targhe di riconoscimento ai soci fondatori: Adorno Manuele, Berta Giovanni e Sosso Piero.

Come ogni compleanno a tre cifre che si rispetti, sono seguiti brindisi e degustazioni.

Elisa Grasso