Il teleriscaldamento, come su un palco del Teatro Dell’assurdo, si avvia al suo atto finale

Riceviamo e pubblichiamo

Il teleriscaldamento, come su un palco del Teatro Dell'assurdo, si avvia al suo atto finale. Ripercorrendo il suo percorso pare proprio che gli attori di questa  vicenda abbiano voluto creare una storia surreale...... Ecco la messa in scena.

            – Atto Primo, Scena Prima.

Il Comune di Asti approva un progetto di teleriscaldamento con la centrale da realizzarsi a casa d’altri, e precisamente dell’ASL. L’ASP costituisce una società ad hoc (AEC) che investe soldi per le spese e presenta il progetto alla Provincia per avere l’Autorizzazione Unica, pur non avendo l’assenso dell’ASL sulla disponibilità dell’area.

            – Atto Primo, Scena Seconda.

La Provincia invece di mandare tutti a casa a fare i compiti per bene e tornare con l’assenso dell’ASL,  spende soldi e tempo per attivare le procedure e la Conferenza dei Serivizi, ma dichiara fin da subito che senza il titolo sull’area il progetto non può essere autorizzato. I cittadini chiedono di esercitare un diritto democratico di partecipazione e di potersi pronunciare su questo progetto, ma il sindaco non lo consente e tira avanti.

            – Intervallo.  La società AEC, costituita allo scopo di ottenere l’Autorizzazione e realizzare le opere, chiede una proroga per presentare la documentazione integrativa. Poi chiede una proroga della proroga, infine chiede di rinviare la Conferenza dei Servizi e ottiene una riunione interlocutoria non meglio precisata.  – Fine dell’intervallo.

            – Atto Secondo Scena Prima.

Compare sulla scena l’ASL che, al di là delle sue compentenze in tema di salute pubblica che svolge all’interno della Conferenza dei Servizi, decide di avvalersi di una consulenza legale per verificare se esiste la possibilità di aderire alle proposte di AEC e quindi di contrattare direttamente con la stessa società senza violare norme statali o regionali.

            – Atto Secondo Scena Seconda.

Questa è ancora da scrivere, ma la data per la rappresentazione c’è già: il 15 aprile la Conferenza dei Servizi  finale dovrà assumere le decisioni del caso e l’autorizzazione dovrà essere rilasciata entro il 3 maggio termine ultimo e non prorogabile.

            – Epilogo

Che succederà? Questo non è possibile saperlo perchè troppe sono ancora le incognite: riuscirà AEC a covincere tutti sulla qualità ambientale e tecnica del suo progetto sciogliendo i dubbi di cittadini ed autorità? Entro la data ultima ci saranno tutti i titoli e documenti necessari alla Provincia per rilasciare l’Autorizzazione Unica? Riusciranno i nostri eroi di AEC, dopo una gara andata deserta, a vendere il 28% delle quote societarie, ad ottenere l’autorizzazione, a realizzare il progetto e a mettere in funzione la rete, il tutto entro il 2016 come sta scritto nei bilanci del Comune?

Per fortuna i cittadini non sono restati semplici spettatori del teatro dell’assurdo, ma con la loro partecipazione hanno evitato che scelte scellerate fossero esercitate senza nessuna possibilità di critica.

Asti, 10 aprile 2016

ANNA BOSIA – UNITI PER ASTI.