Ad Asti si è discusso dell’impatto del contenimento del consumo del suolo e aree manifatturiere

Contenimento del consumo del suolo e aree manifatturiere, in base al disegno di legge 2039 del 2015. Sull’argomento di estrema attualità, l’Unione industriale di Asti ha voluto far chiarezza attraverso un convegno-tavola rotonda dal titolo ‘Contenimento del consumo del suolo - Ddl 2039 e aree industriali, quale impatto?’, che si è svolto ieri pomeriggio nella sala Pastrone del teatro Alfieri di Asti.

Più informazioni su

Si è trattato del primo incontro sul tema organizzato in Piemonte dalle associazioni industriali aderenti a Confindustria.

Nel corso dell’evento, al quale hanno partecipato, oltre ai rappresentanti delle Aziende associate, decine di professionisti astigiani accreditati, è stato fornito un quadro aggiornato dei contenuti e delle criticità che potrebbero derivare dall’approvazione del testo. E’ stato evidenziato quanto sia strettamente necessario mettere al centro dei provvedimenti di politica economica le strategie per la competitività, da attuare attraverso politiche di sviluppo e industriali.

Dopo l’apertura lavori della Presidente dell’Unione industriale di Asti, Paola Malabaila, è intervenuto l’esperto di urbanistica, l’ingegner Livio Dezzani, che ha illustrato i contenuti del disegno di legge. Delle conseguenze per le attività produttive derivanti dalla bozza del documento se ne è occupato, nella sua relazione, il direttore della Politiche industriali di Confindustria, Andrea Bianchi. Moderatore del convegno, il giornalista del Sole 24 ore, Jacopo Giliberto.

La tavola rotonda, invece, è stata l’occasione per ribadire quali risvolti economici e urbanistici potrà avere la nuova norma e per far emergere osservazioni e proposte, in vista della stesura definitiva. Vi hanno partecipato, oltre alla Presidente dell’Unione Industriale Paola Malabaila, uno dei relatori del stesso ddl 2039, l’onorevole Massimo Fiorio, l’assessore alla Pianificazione territoriale della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo, l’ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, Francesco Karrer, il capogruppo dei Costruttori edili dell’Unione industriale di Asti, Luciano Mascarino.

“Ciò che del disegno di legge ci preoccupa – ha detto la presidente dell’Unione industriale di Asti, Paola Malabaila – è la paralisi di tre anni che potrebbe toccare ogni attività edile. Nel contesto attuale, tutto questo potrebbe avere riflessi catastrofici sullo sviluppo produttivo e anche sull’occupazione”. Secondo la presidente degli industriali astigiani “La ripresa dalla crisi dei nostri territori passa solo attraverso il rilancio della manifattura”. “Il nuovo ddl – prosegue Malabaila – dovrebbe avere un duplice obiettivo: ridare vita alle aree industriali dismesse e valorizzare al contempo i territori attraverso nuovi interventi ambientali e produttivi, evitando così nuovo consumo di suolo, ma rilanciando le attività economiche”. L’Unione industriale di Asti non è contro il consumo del suolo, ma promuove la “rigenerazione, possibile anche senza una nuova legge, basterebbe infatti il riordino della normativa vigente”. “Chiediamo – ha concluso Malabaila – strumenti operativi, sia di tipo normativo che fiscale, che consentano di realizzare una ‘davvero’ efficace convenienza al recupero dei fabbricati esistenti”.

“Sono dieci anni ormai – ha denunciato il capogruppo Costruttori edili Unione industriale di Asti, Luciano Mascarino – che la crisi colpisce noi costruttori. Ad Asti abbiamo perso il 60% degli iscritti alla Cassa edile”. Secondo Mascarino “questa legge potrebbe creare ulteriori problemi agli imprenditori edili”. “Le nostre richieste – prosegue Mascarino – sono equilibrio, buon senso e rimedi normativi nazionali e locali, utili non solo per salvaguardare il territorio, ma anche i posti di lavoro”.

“Il disegno di legge 2039 – ha spiegato il deputato Pd e relatore dello stesso ddl, Massimo Fiorio – ha già avuto un lungo passaggio in Commissione, ma è stato ancora rimandato. Sicuramente approderà alla Camera, non abbiamo tempi certi, ma il passaggio al Senato sarà difficile”. Secondo Fiorio, “si tratta di una legge che tocca diversi interessi, ma abbiamo sottoscritto un atteggiamento aperto al confronto, a osservazioni e stimoli esterni, che possano portare a interventi utili sul testo. Tra quelli già inseriti – ha precisato – anche il riuso”.

Più informazioni su