“Nella storia si ha avuto sempre difficoltà a costruire convivenze pacifiche – ha spiegato il presidente di Ethica Giovanni Periale – per questo ci siamo confrontati su un’idea di fondo: occorre un modello didattico che possa creare forme di cittadinanza più armonica e rispettosa. E per trovare un fulcro su cui poggiare il nostro progetto, abbiamo pensato al concetto di bellezza”.
“Vogliamo utilizzare i beni non escludibili in genere, come quelli paesaggistici – ha spiegato Ottavio Coffano – facente parte del comitato scientifico – per evitare qualsiasi strumentalizzazione religiosa o ideologica del concetto di bello”
Sarà una sorta di educazione alla bellezza tramite l’insegnamento di una nuova etica collettiva e condivisa, grazie a diverse azioni. Da una parte laboratori didattici nelle classi con mediatori culturali, uscite sul territorio con guide specializzate, siti web e pubblicazioni periodiche. Dall’altra, corsi di formazione per insegnanti, una serie di conferenze pubbliche dedicate all’argomento e la realizzazione di un progetto articolato da proporre al Ministero come progetto didattico integrato da proporre a livello nazionale.
Alessandro Franco