Confcommercio a proposito di agriturismo: “è una risorsa del territorio.. se rispetta le regole!”

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del direttore di Confcommercio Asti, Claudio Bruno.

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“Ho letto nei giorni scorsi la lettera di quel ristoratore che richiamava chi di dovere ad un maggiore e più attento controllo nei confronti di chi esercita l’attività di agriturismo. Credo di poter dire che Confcommercio, su questo argomento, si è già più volte espressa ed in modo molto chiaro. Colgo quindi la occasione per fare alcune considerazioni.

Esiste, in certi casi, un problema di eccesso di offerta rispetto alla domanda, che si è disordinatamente sviluppata in questi anni, sfruttando le opportunità offerte dalle liberalizzazioni e da carenze normative, che hanno alimentato anche una concorrenza parallela, spesso sleale.

Un mercato si può considerare, a mio avviso, realmente libero quando c’è il riconoscimento delle medesime regole a carico di tutti i soggetti che operano nello stesso settore. Quindi partirei col dire che il rispetto delle regole è fondamentale! Questo per chiarire subito che Confcommercio non è contraria alla attività agrituristica, purché questa venga svolta secondo i dettami della legge!

Proprio per questo non possiamo ignorare i presupposti con cui sono nate certe attività, a cominciare proprio dall’agriturismo. Una attività di somministrazione che in quanto tale coinvolge tutta una serie di aspetti, molto delicati, che i ristoratori e chi opera in questo settore conosce molto bene per la loro complessità e per la rigidità dei controlli a cui sono sistematicamente soggetti e che possono comportare delle multe, compresa la chiusura temporanea della attività, il che non ci risulta avvenga per “certe altre attività” vedi i circoli ricreativi, sportivi, culturali e finte sagre… oltre gli stessi agriturismi o pseudo tali.

Ricordo anche che l’agriturismo nasce come “integrazione” del reddito agrario e non come attività di somministrazione autonoma ed a se stante e questo ha un significato ben preciso: a monte deve esistere una azienda agricola è questa deve rappresentare l’attività principale e non viceversa! In altre parole, vanno rispettati i criteri della prevalenze e della connessione, il che intanto significa che l’attività agrituristica ha ragione di esistere solo se è connessa e non prevalente rispetto alla attività agricola, viceversa non può essere esercitata.

Confcommercio, per esempio non è d’accordo, contrariamente a quanto richiesto dalle associazioni degli agriturismi, di “abbassare” la quota/percentuale di “prodotto proprio” che gli agriturismi devono utilizzare per la realizzazione di pasti da somministrare ai clienti, perché questo genera una “situazione anomala” diversa e ben distante dal principio a cui si è ispirato all’origine il legislatore e perché il cliente pensa di consumare un pasto realizzato con prodotti dell’azienda agricola, quando invece si trova poi nel piatto prodotti acquistati da … terzi!

Quante volte vediamo imprenditori agricoli (o soggetti presunti tali…) fare la spesa presso i centri all’ingrosso, compresi quelli riservati ai ristoratori o ai mercati generali!

Confcommercio ha presentato una serie di emendamenti quanto per riguarda il tipo di offerta, che non dovrebbe prescindere dalla “stagionalità” del prodotti.

Ci sono poi delle situazioni inaccettabili, come quelle denunciata proprio dal ristoratore, che oltre a determinare una concorrenza sleale, dovrebbero far riflettere sul fatto che vengono adottati “regimi fiscali” agevolati, a parità di servizio erogato e su questo fatto Confcommercio ha chiesto che “vengano applicate le medesime regole a carico di tutti i soggetti che operano nello stesso settore”.

Ciò non esclude che la necessità di differenziare l’attività di agriturismo da quella resa dalle strutture ricettive e dai ristoranti perché è una necessità ed un dovere dato il tipo di offerta che è diverso, ma non per questo può essere diverso il controllo!

Sono d’accordo, serve un maggiore controllo e questo lo chiediamo agli organi preposti, perché vogliamo combattere l’abusivismo di chi non rispettando le regole commette un abuso, perchè vogliamo garantire la sicurezza, in primis quella alimentare, a cui Confcommercio da qualche anno dedica una giornata nazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni.

Stia certo il ristoratore, che noi continueremo a “denunciare” tutti quei casi di cui verremo a conoscenza, cosi come continueremo a lavorare per tentare di porre rimedio ad alcune situazioni, prima fra tutte quella fiscale, per un fatto di sostenibilità e di equità, perché siamo sempre più convinti che “stesso mercato, stesse regole” e se “qualcuno” vuole avere più liberta di iniziativa, può trasformarsi in ristorante o trattoria e competere alla pari con i pubblici esercizi.

Cordialmente.”

Ufficio Stampa Confcommercio Asti
Il Direttore
Claudio BRUNO

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