”Solo Asl e Comune possono salvare la Casa di Riposo Città di Asti”

Riceviamo e pubblichiamo la proposta dell'Osservatorio sulla sulla sanità astigiana per salvare la Casa di Riposo e il lancio di una raccolta firme con lo stesso scopo

“Presidente e Consiglieri di Amministrazione della Casa di Riposo hanno rassegnato le dimissioni! Come OSSERVATORIO sulla sanità astigiana sentiamo li ringraziamo. Per diversi anni si sono fatti carico, in totale solitudine, di una situazione amministrativa complessa senza avere gli indispensabili supporti dagli enti pubblici: Comune di Asti e ASL AT. Il CdA ha reso noto che i problemi derivano sia dal mancato rispetto degli impegni assunti dalla ASL a suo tempo, sia per le quote risibili che il Comune paga alla Casa di Risposo che ospita famiglie con problemi abitativi, oltre a fungere da “dormitorio pubblico” per cifre non congrue rispetto a costi generali a cui la struttura non può sottrarsi: riscaldamento, acqua, luce, pulizie, manutenzioni.

Rispetto alla ASL le problematiche sono due: per un verso le funzioni di RSA che assolveva la Casa di Riposo si sono ridotte drasticamente in relazione alla forte stretta imposta dalla Regione alla ASL. Fino al 2012 gli anziani ospitati dalla struttura come RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale), dopo un ricovero ospedaliero, fruivano di 30 giorni totalmente gratuiti a carico della ASL, eventualmente, in considerazione della gravità dei casi, ai primi 30 giorni potevano aggiungersene, sempre gratuitamente per gli anziani, altri 30.

Dal 2014 Regione e ASL hanno imposto un ulteriore restringimento del sostegno agli anziani e alle loro famiglie garantendo solo più la copertura del 50% dei costi per i 30 giorni di ricovero di sollievo. E’ del tutto evidente che se fino al 2012, garantendo la totale gratuità, le famiglie erano orientate verso la Casa di Riposo di Asti, oggi che le famiglie pagano il 50% dei costi tendono a cercare la Struttura ritenuta più economica, anche se meno attrezzata. La conseguenza è stata una riduzione della funzione di RSA della Casa di Riposo.

L’altro aspetto è quello inerente la funzione di “Lungodegenza/Dimissioni protette” che la Casa di Riposo, in accordo con la ASL, doveva svolgere. In tal senso, per un certo periodo di tempo, il Cardinal Massaia ha usufruito di un’ala della Casa di Riposo adibita a tale funzione garantendo le relative quote di ricovero ed i supporti clinico/sanitari. Poi, in modo strisciante ed in concomitanza con altre scelte della ASL (due lungodegenze gestite per la parte infermieristica da AMOS) l’apporto di pazienti dal Cardinal Massaia è venuto meno ed i 34 letti predisposti dal 2014 sono sotto utilizzati, nonostante i costi sostenuti per approntarli.

Estendiamo l’analisi complessiva sugli aspetti socio/sanitari ad Asti: “la Casa di Riposo” ha maturato un deficit notevole; l’Ospedale Cardinal Massaia vive lo strisciante depauperamento di diverse sue strutture, tale restringimento determinerà a breve la sparizione di una Medicina, con una probabile riduzione di posti letto. Questo panorama negativo si collega a dati inconfutabili: aumenta l’aspettativa di vita ma gli anziani sono sempre meno assistiti, godono di una salute sempre più precaria e le famiglie hanno difficoltà ad assisterli anche in relazione a costi che, per i non abbienti, sono insopportabili (la vicenda della RSA summenzionata né è la prova, altro che nessun taglio!)

A partire dal Pronto Soccorso di Asti, la nostra struttura ospedaliera soffre per la carenza di posti letto: come dimostrato dai numeri, presenta un rapporto posti letto/popolazione fra i più bassi del Piemonte; nonostante le attuali due medicine, una geriatria e due lungodegenze, l’Ospedale non riesce a rispondere adeguatamente ai bisogni della popolazione. La nostra proposta é semplice: il Cardinal Massaia garantisca l’occupazione dei posti letto di Lungodegenza alla Casa di Riposo e dia supporto alla stessa sul piano clinico/sanitario. In tal modo si salverebbe la Casa di Riposo e si alleggerirebbe l’intasamento del Cardinal Massaia consentendo a Pronto Soccorso, Medicine, Oncologia e Geriatria di lavorare con minor assillo.

L’OSSERVATORIO sulla sanità astigiana chiede al Comune di farsi carico di questa proposta e per rafforzare la stessa lancia una raccolta di firme per coinvolgere tutti i cittadini e salvare La Casa di Riposo Città di Asti.”

Per L’OSSERVATORIO Sulla sanità astigiana
I Consiglieri comunali
Angela Quaglia
Massimo Scognamiglio