Inaugurato sabato a Palazzo Mazzola il Museo del Palio

E’ stato inaugurato sabato pomeriggio nell’incantevole cornice di Palazzo Mazzola, il nuovo Museo del Palio, regalo della città in vista dell’ormai prossimo Settembre Astigiano, realizzato grazie ai fondi europei e regionali del PISU (Piano di Sviluppo Urbano Integrato), con cui si è provveduto al restauro e recupero del prezioso edificio quattrocentesco di stile rinascimentale.

A dare il benvenuto, come di consueto, è stato lo spettacolo di bandiere e colori offerto dal gruppo sbandieratori dell’A.S.T.A. che si sono esibiti all’esterno dell’ingresso. All’inaugurazione, erano invece presenti diverse autorità locali, personalità paliofile e del ramo produttivo – economico del territorio fra cui il Presidente della Camera di Commercio, Dott. Erminio Renato Goria e quello della Fondazione CR Asti, Dott. Michele Maggiora. A fare gli onori di casa sono stati il Sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, e l’Assessore al Palio Massimo Cotto assieme al titolare dei Lavori Pubblici, Alberto Ghigo (sopra nella foto, assieme al Capitano del Palio Enzo Clerico, ndr).

La conferenza, che doveva anche presentare l’edizione 2015 della Corsa in programma domenica 20 settembre, si è concentrata invece prevalentemente sul nuovo contenitore museale, che va a impreziosire l’offerta culturale della nostra città che, come ha sottolineato lo stesso primo cittadino, vede crearsi un nuovo polo culturale che arricchisce e va a completare la rete museale del nostro centro storico.

E’ stata poi la volta dell’Assessore Cotto, che nel suo intervento si è soffermato sul legame che da sempre la città ha nei confronti di questa manifestazione, invitando a non farci spaventare dai cambiamenti e dalle innovazioni che una manifestazione come questa richiede, se si resta in sintonia con la storia di questo evento e pronta a guardare verso il futuro. Cotto ha voluto inoltre ringraziare il suo predecessore Alberto Pasta, tra i fautori principali della realizzazione del museo.

I lavori, sono stati eseguiti dall’architetto Cristina Cirio, responsabile progettazione e manutenzione degli edifici storici per il Comune, che ha spiegato tutte le fasi che si sono seguite nel realizzare l’opera: “L’iter di realizzazione ha coinvolto molte professionalità. Il primo atto è stato, tramite gara pubblica, l’individuazione per la progettazione e direzione lavori dello studio Masoero e Tondo, professionisti associati con una buona esperienza in allestimenti museali. L’obiettivo che avevamo prefissato nelle nostre intenzioni e che penso siamo riusciti a raggiungere, era quello di offrire un percorso nel cammino nella storia cittadina, raccontando proprio l’evoluzione della sua manifestazione più antica e prestigiosa”.

Prezioso e fondamentale è stato l’apporto e contributo dato dal Comitato Scientifico, attraverso l’attività di studio e la ricerca storica sino all’allestimento delle sale museali, composto da esperti del settore quali Gianluigi Bera, esperto storico, Silvana Ferraris, responsabile del Servizio Manifestazioni, Turismo e Palio del Comune, Donatella Gnetti, direttrice della Biblioteca Astense – Giorgio Faletti, ed Ezio Claudio Pia, docente del Centro di Ricerca sulle istituzioni e le società medioevali dell’Università di Torino. Il museo può contare anche su un logo, realizzato dallo studente Gabriele Bosco del Liceo Artistico “Benedetto Alfieri” di Asti, istituto che ha partecipato assieme ad altre scuole cittadine, al concorso indetto in primavera dal Comune per la realizzazione di un marchio che identificasse e promuovesse il Museo.

I lavori di restauro e di allestimento sono stati invece affidati alla ditta I.C.A. s.r.l. di Torino e alla ditta ACME04 s.r.l. di San Giuliano (Pisa). Complessivamente i due lotti del progetto (uno per il restauro e consolidamento statico del palazzo, l’altro per l’allestimento del museo su oltre 500 metri quadri) hanno avuto un costo che sfiora il milione di euro.

Venendo invece al racconto nel suo interno, il museo – che è ospitato presso le sale al piano terra dell’edificio – è articolato su due percorsi: uno cronologico e “lineare” che narra le tappe più significative della storia del Palio e della Città, l’altro di approfondimenti con singoli focus tematici, in una “full immersion” che parte dal 1275 (anno in cui sono datate e attestate le prime cronache certe sulla Corsa, ndr) e arriva sino ai giorni nostri, dalla ripresa del 1967 in avanti e che accompagna il visitatore in un’ideale “viaggio nel tempo”. Oltre a documenti importanti, fra cui il prezioso Codex Astensis (o Codice Catenato) esposto e visibile in una teca di vetro, si potranno ammirare tra l’altro, manifesti e locandine dell’epoca, cimeli, sonetti celebrativi e una di postazioni multimediali, con notizie, informazioni e immagini molto suggestive che coinvolgeranno il visitatore.

Suggestiva, fra le altre sale del Museo, quella espositiva dedicata a mostre temporanee che via via illustreranno i vari temi del Palio, con la prima mostra dedicata ai drappi del Palio offerti dal Comune alla Collegiata del Santo patrono, che vanno dal 1984 al 2000, anno del Giubileo in cui è stata organizzata una corsa straordinaria a giugno. Nell’ultima sala, inoltre, sono esposti i due Palii più antichi di cui si ha notizia: quello del 1815 e quello del 1852, di proprietà della Collegiata e abitualmente conservati in chiesa nella cappella del Santo e concessi per l’occasione.

Dopo l’affollatissima e seguitissima inaugurazione di sabato pomeriggio, l’orario di apertura del Museo è la seguente: da martedì a domenica 10-13 e 16-19, con chiusura settimanale lunedì.

Per quanto riguarda invece il programma della Corsa 2015 e dei giorni antecedenti alla manifestazione, non c’è nessun particolare cambiamento, con il Palio degli Sbandieratori che vedrà giovedì 17 settembre prendere parte 10 gruppi (Cattedrale, San Martino-San Rocco, Santa Caterina, Torretta, San Pietro, San Damiano, Don Bosco, San Lazzaro, San Secondo e Viatosto, questo l’ordine stabilito delle esibizioni) dopo la rinuncia dell’ultima ora del gruppo di San Marzanotto, le consuete Prove della vigilia di venerdì 18 e sabato 19, il mercatino del Palio, le cene propiziatrici sino ad arrivare alle benedizioni di cavalli e fantini in ogni singolo Rione, Borgo e Comune, preludio al Corteo Storico con oltre 1.200 figuranti in costume e alla Corsa vera e proprio del pomeriggio di domenica 20 settembre che sarà trasmessa a diffusione regionale su Quartarete TV, a partire dalle 15.30 (sui canali 11 e 511) e dall’emittente radiofonica Primaradio, a partire dalle ore 14 (Fm 99.100, 98, 99).

Garantita, infine, la tradizionale diretta nazionale di Rai 3, che trasmetterà dalle 18 alle 19 le fasi conclusive e più avvincenti della finale, oltre a proporre servizi e riprese delle tre batterie e curiosità riguardanti l’evento.

Per tutte le altre info, vi invitiamo a consultare il sito www.palio.asti.it o www.comune.asti.it.

Neil Palladino