Formazione giovanile: accordo fra istituzioni e università di Monferrato e delle scuole Salesiane nel mondo

L'Expo di Milano è stato il luogo di incontro fra i Salesiani di don Bosco e alcune realtà monferrine (amministrazioni locali, produttori, università) orientato a creare sinergie utili alla formazione dei giovani.

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Sabato 19 nel salone incontri del parco della biodiversità si è svolto il forum conclusivo delle scuole agrarie salesiane con i rappresentanti di Rodeo del Medio, Campo Grande, Linares. Ai lavori, coordinati da Mauro Vignola, consigliere del vice ministro alle politiche agricole, Andrea Olivero, hanno partecipato don Claudio Belfiore direttore di Casa don Bosco, don Egidio Deiana, rettore del Colle (santuario dei Becchi), il sindaco di Castelnuovo don Bosco, Giorgio Musso, Francesco Scalfari direttore del polo Uni Astiss, Riccardo Beltramo, direttore del master Patrimoni Collinari dell’Università di Torino, Lorenzo Gianasso, consigliere di Castelnuovo don Bosco, Daniel Moreno, responsabile dell’associazione Plaza Argentina-Italia, il giornalista Franco Binello, alcuni produttori astigiani coinvolti nel progetto.

Un documento con cinque punti, condiviso e approvato dalle parti, è la traccia su cui si basa la collaborazione fra il Monferrato e le scuole salesiane nel mondo per i prossimi anni. I filoni sono: la formazione dei giovani, gli scambi didattici fra universitari, la consulenza tecnica nel campo dell’agricoltura, gli scambi commerciali di prodotti tipici ed equo solidali, le opportunità di turismo nei rispettivi territori.

Don Deiana ha sottolineato che “La presenza delle scuole agricole salesiane nel mondo ha stimolato il confronto collaborativo tra loro e le realtà produttive e formative del territorio da dove lui è partito, il Monferrato, con i suoi valori e le sue risorse”.

“Provare a unire le risorse può essere un’opportunità in più per i giovani, come ha provato a fare Don Bosco; l’occasione di Expo con la presenza di casa don Bosco – ha proseguito don Belfiore – è un’esperienza utile che rende ancora più vivo e attuale il messaggio e l’opera educativa”.

L’università di Asti è stata individuata quale riferimento culturale e formativo del progetto per tutto il Monferrato. “E’ una straordinaria occasione per uscire dall’ambito locale e aprirci al mondo – dice Francesco Scalfari – attraverso le potenzialità espresse delle scuole e università salesiane che operano nello stesso settore agricolo, quello della vitivinicoltura e dei prodotti tipici. Oggi i nostri studenti e tecnici hanno la possibilità di realizzare scambi culturali e didattici verso territori a noi vicini per tradizione e tecniche colturali”.

Per Giorgio Musso la formazione dei giovani per uno sbocco lavorativo è una delle situazioni più urgenti. “Il confronto collaborativo tra scuole salesiane, Uni Astiss e le aziende agricole locali è la base per costruire una rete su cui possono contare le amministrazioni locali. Expo ha aperto gli orizzonti istituzionali in modo straordinario con la mediazione di un personaggio come Don Bosco che opera a livello universale per il bene e l’educazione giovanile”.

Al termine della mattinata il docente universitario Riccardo Beltramo ha consegnato ai responsabili di casa don Bosco uno strumento scientifico (lo Scatol8) molto semplice nella sua composizione ma estremamente utile per i dati raccolti. “Si tratta proprio di una scatola di legno contenente appositi sensori – spiega Beltramo- per rilevare dati (quali temperatura, umidità dell’aria, intensità della luce) consultabili in remoto raccolti in tempo reale”. Scatol8 verrà collocato all’esterno di Colle don Bosco e servirà, fra l’altro, alle migliaia di pellegrini che frequentano il santuario di avere dati precisi, attraverso il pc, per programmare il proprio viaggio nell’astigiano.

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