Mercoledì sera la manifestazione dei sindacati di Polizia: ”La Città di Asti chiede sicurezza, più uomini e mezzi per la Polizia di Stato”

Pubblichiamo di seguito il comunicato dei Sindacati di Polizia che esprimono il proprio disagio per la situazione che stanno vivendo e hanno organizzato una manifestazione per mercoledì sera, 22 luglio, alle 21.

 

“Le buone idee non bastano. Servono fatti concreti. Il tempo delle chiacchere è finito. 

I cittadini di Asti e provincia hanno il diritto di vivere “sicuri” e le Istituzioni il dovere di garantirne la sicurezza. La Polizia di Stato della provincia di Asti vive un momento di grande difficoltà a causa di scelte Ministeriali e di Governo “scellerate” che hanno pesantemente ridotto il numero degli uomini in campo, portando questi valori ai minimi storici. 

Alla Questura di Asti, ad esempio, manca più del 20% dei poliziotti e si fa fatica ad assicurare una sola pattuglia per ogni turno di servizio, con conseguente grave danno a quella che è l’attività di prevenzione sul vasto territorio. L’età media del personale supera i 45/50 anni e non vi è ricambio generazionale. 

Cosa fare? I Sindacati di Polizia si rivolgono a tutte le Istituzioni di questo Paese per chiedere la giusta attenzione ad un territorio che negli ultimi anni è stato devastato dalla criminalità comune ed organizzata, rivendicando un “urgente potenziamento” dell’organico e dei mezzi a disposizione. Il senso di insicurezza che serpeggia nella popolazione, i reati non denunciati, il mutamento delle proprie abitudini di vita sono le manifestazioni eloquenti di un danno che i cittadini stanno subendo a causa di una politica sulla sicurezza che va urgentemente corretta. 

La provincia di Asti è la prima in Italia come numero di furti nelle case, reato particolarmente odioso. Gli Uffici che svolgono attività info/investigativa come la Squadra Mobile, la Divisione Anticrimine, la DIGOS sono in grave sofferenza e vanno urgentemente rafforzati, così come quelli che svolgono attività di prevenzione e repressione dei reati, come le Volanti. 

Non è più tempo di disattenzioni e di disarticolazioni. Occorrono più volanti sul territorio. Anche la politica sulla sicurezza in città va rivista, tagliando ogni sperpero che non ha più ragione di esistere. 

I tempi sono cambiati. Cambi atteggiamento anche la Prefettura. Ad esempio, proprio alla Prefettura di Asti, che in queste ore, attraverso il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica si è precipitata a diramare asettici dati sulla sicurezza, come a voler spegnere il senso di insicurezza, prestano servizio di guardia molti operatori di Polizia, tra addetti alla vigilanza e autisti, che invece potrebbero essere da subito reimmessi nel circuito della vigilanza sul territorio, per la tutela dei cittadini. In altre Province del Paese lungimiranti Prefetti hanno correttamente “sganciato” gli uomini della Polizia di Stato, affidando il servizio di vigilanza del Palazzo del Governo alle Guardie Giurate e rinunciando agli autisti. 

Anche l’organizzazione dei servizi di Polizia sul territorio va completamente mutata. Ad esempio, la soluzione proposta dal Comitato per l’ordine e la sicurezza di Asti di coinvolgere il Nucleo Prevenzione Crimine di Torino ed altri Reparti esterni per dare supporto al contrasto ai fenomeni criminali, se da un lato è lodevole, dall’altro rappresenta una soluzione estemporanea che non risolve la necessità di una capillare e stabile rete di contrasto a questi fenomeni. Che se ne fanno i cittadini di Asti di pattuglie organizzate un paio di volte al mese quando la città ha bisogno di personale di Polizia, 24 ore su 24?? Servono scelte durature nel tempo per raccogliere da subito gli effetti di una nuova politica sulla sicurezza. 

I mezzi che mancano. Manca di tutto in Questura, dalle divise agli automezzi, ai sistemi informatici, alla logistica. Sul parco veicolare i pochi mezzi a disposizione presentano un elevato chilometraggio e le numerose segnalazioni indirizzate al Ministero dell’Interno non hanno sortito significativi risultati. Stessa sorte alla Sezione Polizia Stradale di Asti dove la grave carenza di autovetture e di strumenti logistici sta minando l’efficienza dei servizi. Da tempo si chiedono misure efficaci per porre fine a queste precarietà ed il personale di Polizia troppo spesso si ritrova costretto a lavorare in condizioni di scarsa sicurezza, con conseguente calo della qualità del servizio. Si arranca ogni giorno per ingegnarsi in ogni tipo di soluzione, ma la realtà è per alcuni versi drammatica: mancano gli uomini. 

Scarso sostegno dagli Uffici Centrali. Da anni i nuovi Agenti che escono dalle Scuole di Polizia vengono assegnati alle province di tutta Italia, tranne che ad Asti. Questo è inaccettabile. Questa politica scellerata nelle assegnazioni del personale di nuova nomina va combattuta e contrastata perché non consente di rimpiazzare le numerose assenze dettate dal personale posto in pensione e da quello che per limiti di età non può essere impiegato nei servizi esterni. 

L’assenza di una regia come quella del Prefetto. Oltre ad avere funzioni di rappresentanza del Governo, il Prefetto è autorità provinciale di pubblica sicurezza ed ha la responsabilità dell’ordine e della sicurezza pubblica. La sua mancata nomina dal dicembre dello scorso anno è fonte di disorientamento tra gli Amministratori Comunali e tra gli appartenenti alle forze dell’Ordine che vedono, anche in questo, una volontà politica tesa a declassare la città di Asti ad un distretto provinciale. In un Paese democratico la sicurezza, la giustizia e la legalità sono valori fondamentali per garantire una Società giusta e civile. 

La forza delle idee non basta, la civile indignazione essenziale. I Sindacati di Polizia si indignano di fronte a questo stato di cose e chiedono ai cittadini di sostenerli nel corso della Fiaccolata che il giorno mercoledì 22 luglio, dalle ore 21, partirà dalla Questura di Asti in Corso XXV Aprile e terminerà sotto la Prefettura, in Piazza Alfieri. 

Indigniamoci tutti. Accendiamo una luce sulla sicurezza.”