Domani a Palazzo Mazzetti Moda e pittura a confronto con due ritratti femminili di Giacomo Grosso

Domani, giovedì 23 luglio alle ore 17.30 nel salone d’onore di Palazzo Mazzetti (Asti, Corso Alfieri 357) verrà presentata un’opera di Giacomo Grosso, (Ritratto femminile, 1929) di proprietà privata, esposta di fronte alla Femme dipinta nel 1895 e opera simbolo delle collezioni civiche di Asti presente nella recente mostra di Forlì dedicata al Liberty (2014).

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L’appuntamento mette a confronto, grazie all’intervento dello storico della moda Gian Luca Bovenzi, lo stile di donne ritratte tra la fine dell’Ottocento e allo scadere degli anni Venti del Novecento.

Il pennello di Giacomo Grosso ci ha regalato straordinarie immagini femminili che caratterizzano, con la loro eleganza, due epoche diverse. Nella grande tela del 1895 l’atteggiamento e la rigidità della figura ricordano le pale d’altare, restituendo l’idea di una donna idealizzata in una perfetta sinfonia di colori, al centro di una composizione grandiosamente decorativa dove domina l’elemento floreale. L’avvento del nuovo secolo vede la caduta di molti tabù e molti dei pudori che fino a quel momento avevano nascosto il corpo femminile. Il nuovo senso di libertà che aveva pervaso la società negli anni venti è suggerito dal ritratto femminile del 1929 dove la giovane donna bionda appare rivolta al futuro, moderna ed elegante: al rigido busto ottocentesco, preferisce una profonda scollatura e mostra maliziosamente le caviglie velate da raffinate calze di seta.

Giacomo Grosso fu docente di disegno e di pittura presso l’Accademia di Torino, partecipando a esposizioni nazionali e internazionali. Abile interprete della tecnica pittorica antica e moderna, attento alla pittura francese contemporanea, Grosso si espresse in tutti i generi di una pittura elegante e mondana, adottando sin alla metà degli anni Novanta richiami allo Stile Floreale.

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