Cresce l’allarme sociale per la sicurezza, ma Asti deve mantenere sangue freddo e lucidità

Monta la rabbia degli astigiani sui social network, e come tutte le manifestazioni di ira, la ricerca di un colpevole a tutti i costi fa perdere un po' di lucidità nei ragionamenti.

Molti caricano le croci sulle spalle del sindaco, ma al di là delle prese di posizione politiche su fatti di cronaca come queste, le funzioni che il primo cittadino ha in materia di ordine pubblico sono praticamente nulle. Certo si può installare qualche telecamera in più, ma ricordiamo che oltre a non poter trasformare Asti in “Minority Report”, le telecamere possono aiutare a risolvere le indagini, non a ridare la vita a coloro i quali è stata barbaramente tolta.

Asti si interroga ancora una volta su quella che è la propria situazione di ordine pubblico: i fatti di sangue stanno diventando allarmanti, e siamo arrivati a tre delitti irrisolti negli ultimi sei mesi. Molti lamentano la scarsa attenzione da parte del Governo verso la nostra città con la nomina di un Prefetto che tarda ad arrivare. Servono sicuramente più uomini e mezzi per il controllo del territorio, in una zona impervia come l’astigiano fatta di colline dove il furto in case isolate (e non) è diventato una costante e ci ha fatto scalare classifiche a livello nazionale. 

Bisogna però, in questa disamina, tenere a mente due fattori: le indagini non si sono ancora indirizzate sulla pista della rapina (anzi c’è chi mette in dubbio che questo possa essere il movente) e gli ultimi omicidi hanno lasciato più di qualche zona d’ombra nella ricostruzione dei fatti. Certamente, e senza nulla togliere alla tragedia della morte, la rapina finita male, rispetto ad altri possibili moventi, suscita il massimo dell’allarme sociale, quel “potrebbe capitare anche a me” che alimenta una isteria collettiva che non ci può fare che male. Bisogna aspettare il lavoro delle forze dell’ordine e cercare di capire come si sono svolti i fatti.  

Intanto mercoledì sera, davanti al Comune, alle ore 21, si terrà una manifestazione spontanea da parte dei cittadini per richiedere una maggiore attenzione da parte di autorità locali e nazionali sul tema della sicurezza. 

“Mentre fioccano le rassicurazioni. è ora di dire basta alle inesistenti o addirittura finte soluzioni proposte dall’amministrazione locale e dal governo nazionale. – si legge tra i motivi della protesta – Siamo ancora in attesa della nomina del prefetto da parte del Ministro Alfano che, pur essendo stato sollecitato nelle sedi opportune, continua a non intervenire”

La manifestazione farà tappa nei luoghi che sono stati il teatro degli ultimi tre omicidi, per ricordare le vittime.

 

Alessandro Franco