La pronuncia della Corte dei Conti sul rendiconto del bilancio del 2013, la nota del Comune di Asti

Si è concluso il giudizio della Corte dei Conti per il quali si era tenuta udienza a Torino lo scorso 21 aprile, sul rendiconto del bilancio del Comune di Asti del 2013.

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Con riferimento alla situazione economica e finanziaria dell’Ente il provvedimento dà atto del miglioramento dei conti rispetto al passato e raccomanda di proseguire con una gestione cauta e con l’attuazione di un attento monitoraggio della spesa. Si legge infatti nella determinazione che “sebbene il disequilibrio di parte corrente sia in deciso miglioramento rispetto al biennio precedente, l’ente deve comunque attivarsi al fine di garantire stabilmente la copertura dei costi di gestione con risorse ordinarie e perseguire stabilmente l’equilibrio di parte corrente del bilancio senza ricorrere ad entrate di carattere non ripetitivo”.

Il provvedimento contiene però rilievi su due specifici aspetti gestionali, per i quali potrebbero esserci ulteriori strascichi, in quanto i giudici hanno trasmesso la documentazione alla Procura Regionale presso la Corte stessa, che ora potrà verificare se vi sia danno erariale ed eventuali responsabilità di tecnici e amministratori. Il primo punto riguarda l’annosa vicenda del Palazzetto dello Sport, per il quale lo Stato ha concesso un finanziamento in conto interessi nel 2003, senza che, per diverse traversie burocratiche e amministrative, l’opera ad oggi sia stata realizzata.

Sul punto il provvedimento si esprime in maniera molto severa: “i fatti descritti denotano una chiara trascuratezza nella gestione della vicenda posto che l’amministrazione comunale (mediante tutte le sue componenti sia tecnico-burocratiche che politiche, che nel tempo si sono avvicendate) avrebbe dovuto da subito esigere di risolvere la situazione in tempi celeri e comunque del tutto contenuti entro un termine temporale ragionevole e non consentire certo di protrarre la situazione per vari anni senza assumere alcuna decisione”.

Già negli anni scorsi la vicenda del Palasport era stata oggetto di indagine da parte della stessa Procura Regionale della Corte dei Conti. La seconda vicenda che, seppur di proporzioni e rilievo decisamente inferiori, ha acceso l’interesse della Corte è la costituzione da parte dell’Asp della società Alma. Trattasi della società realizzata con il Gruppo Egea, con il quale l’azienda astigiana collaborava già in regime di associazione temporanea di impresa, per acquisire commesse su libero mercato nel settore della raccolta dei rifiuti (partnership che ha già visto aggiudicarsi gli appalti nel sud della Provincia di Asti e a Fano).

Secondo la Corte gli atti trasmessi non sarebbero sufficienti a dimostrare che vi fosse la necessità di costituire questa nuova società che, come ogni nuovo soggetto giuridico, può essere generatore di costi aggiuntivi e, pertanto, dovrebbe secondo i giudici essere giustificata non solo con ragioni di “opportunità”, ma di “stretta necessità”.

“In merito alla vicenda del Palasport speriamo di avere al più presto l’autorizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri a mantenere il finanziamento, pur in presenza della rimodulazione del progetto, in modo da sbloccare finalmente l’opera; mentre sul secondo punto ritengo che l’Asp abbia gli elementi per dimostrare la bontà della scelta strategica di collaborare con altri partner piemontesi, che ha consentito alla nostra azienda di operare non solo nella nostra Città ma in tutta la provincia e anche nelle Marche” ha commentato il sindaco Fabrizio Brignolo.

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