Dietrofront di Scassa: non si farà nessun museo a Palazzo Alfieri

La svolta è arrivata improvvisa e inattesa questa mattina, è lo stesso Ugo Scassa a dichiarare che ritirerà la donazione dei 17 arazzi che avrebbero dovuto dare il via al nuovo museo degli arazzi previsto a Palazzo Alfieri, e che tornerà a Valmanera, dove attualmente c'è anche il laboratorio.

Più informazioni su

“Sono rimasto rattristato, sorpreso e disgustato dalle polemiche di questi ultimi giorni che mi hanno dipinto come uno sfruttatore della collettività – ha detto l’artista – e nemmeno cercavo un ospizio di lusso nel cuore della città. La mia proposta, che era stata concertata con l’Amministrazione Comunale, era quella di donare un patrimonio riconosciuto in tutto il mondo per il bene della città. Non sono quel tipo di persona che chiede e cerca di sfruttare le situazioni a proprio vantaggio, non l’ho mai fatto e mai lo farò. Mi spiace che questa situazione sia stata strumentalizzata oltre i limiti del lecito: la presenza di un alloggio destinato a me, a Palazzo Alfieri, era motivata dal fatto che potevo assicurare l’apertura del museo ai turisti di passaggio senza l’impiego di personale. Asti non è una città come Firenze o Roma, i turisti noi dobbiamo prenderli al volo quando arrivano”.

Questo lo sfogo del maestro, a cui fa da contraltare la dichiarazione del sindaco: “A mio parere si tratta di una sconfitta per la città. Come primo cittadino avevo il dovere di impedire che un patrimonio di tale portata non andasse disperso e che rimanesse ad Asti, Probabilmente non siamo stati capaci noi di comunicare appieno il valore e l’importanza dell’iniziativa”.

A parziale riparazione della mancata costituzione del Museo, il sindaco ha chiesto che gli arazzi (già pronti per il trasloco) possano rimanere a Palazzo Alfieri per una mostra temporanea, che avrebbe il duplice scopo di mostrare agli astigiani non solo la bellezza artistica dei lavori, ma anche le potenzialità di un eventuale museo.

Rincarano le dosi però le opposizioni: “Se Scassa ha detto che non ha mai chiesto niente alla collettività – afferma Davide Giargia del Movimento 5 Stelle – perché l’affitto della Certosa di Valmanera era pagato dalla Provincia. Se Scassa dice che non ha problemi economici, fortunato lui, restituisca allora i soldi alla collettività. E ci dispiace che l’attenzione si sia concentrata solo su di lui,  quando ad Asti abbiamo altri arazzieri, meno noti, che hanno sempre lavorato nell’anonimato e senza chiedere un euro alla collettività”.

Alessandro Franco

Più informazioni su