Proposta della LILT Sezione di Asti al Tavolo della Sanità

In coda alla riunione del Tavolo della Sanità del 12 maggio, la LILT Sezione di Asti ha presentato l'idea di un "laboratorio di idee" sul polo socio-assistenziale della Valle Belbo. 

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 La logica della proposta è che, per il sud della provincia di Asti, ma anche per i territori confinanti (Acqui e Alba) si ragioni sulla possibilità di costituire una entità nuova che dia una risposta moderna, originale e innovativa alle esigenze di assistenza sanitaria e sociale. 

Dopo le notizie della rescissione del contratto con la Ditta Ruscalla la proposta assume un valore ancora più attuale ed urgente.

Le zone interessate mancano di una struttura anche con le funzioni di Hospice ma che, vista l’evoluzione anche economica e dei bisogni reali solo con quelle funzioni non sarebbe economicamente e funzionalmente sostenibile. 

La LILT Sezione di Asti vuole invece che, dopo le impasse e le delusioni ultradecennali (anche se avvenute in periodi ben più favorevoli), un progetto sull’Hospice sia realmente realizzabile e sostenibile.

Vanno messe a punto sinergie che unificando a quella necessità, le logiche di sostegno sociale e sanitario si rivolgano a potenziali risorse pubbliche ed anche imprenditoriali private, eventualmente con meccanismi di collaborazione fattiva (project financing …) e con totale trasparenza. 

L’ospedale dei Boidi, in avanzato stato di realizzazione ma bloccato da mancanza di risorse e, soprattutto dallo stravolgimento del piano ospedaliero imposto dalla “spending review”, deve assolutamente mantenere, anzi elevare il suo obiettivo strategico. 

L’obiettivo che viene proposto è quello di unificare in una struttura nuova i servizi sanitari di alta specializzazione diagnostica, affiancata a centro di servizi sociali e di pubblica utilità centralizzando e integrando (ad esempio con un adeguato piano di trasporti) quanto sia necessario per il territorio, che è sì una zona rurale, ma con grandi ambizioni di sviluppo in campo imprenditoriale agroalimentare, turistico e commerciale. Al giorno d’oggi una zona come quella del SUD astigiano, dell’albese e dell’acquese ha una potenzialità di sviluppo massima. 

La LILT Sezione di Asti ha voluto proporre uno spunto di ragionamento, un sasso nello stagno lanciando alle istituzioni interessate: ASL, sindaci di Nizza e Canelli un invito ad allargare gli orizzonti progettuali, cercando di fare uscire allo scoperto tutte le potenzialità di soluzioni innovative.

 

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