Giovanni Boccia e quegli ”I-pod, anelli, smartphone e scarpe di lusso” di chi viaggia da ”portoghese”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giovanni Boccia su una questione annosa e delicata: il mancato pagamento del biglietto del treno da parte di molte persone....

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Egregio signor Direttore,

c’è un quesito al quale, nella mia ignoranza (vera o fittizia che sia), non riesco proprio a dare una concreta risposta. Essendo pendolare sulla tratta Asti-Torino-Asti ho potuto notare che, costantemente, molti soggetti viaggiano senza biglietto (che novità!!!!!). Spiace dirlo ma, è un dato di fatto, la maggior parte sono extracomunitari. Personalmente non ho difficoltà a sedermi nell’ultima carrozza adibita, a quanto pare, a “trasporto gratuito dei passeggeri……portoghesi “.

Spesso parlo con alcuni di questi soggetti i quali al 99,9% potrebbero tranquillamente pagarsi il biglietto, ma se ne guardano bene dal farlo, adducendo varie futili motivazioni. Quasi sempre hanno in dotazione I-pod di ultima generazione, anelli d’oro pacchiani ma di indubbio valore economico, smartphone alla moda, vistose scarpe in pitone e le maglie di Dolce e Gabbana non sono quelle in vendita a porta Palazzo.

Ebbene, signor Direttore, non è un incongruenza? Com’è possibile essere portoghesi da un lato ed avere scarpe ai piedi di 200 euro ? Se chi è preposto a tali controlli è latitante oggi, come potremo arginare un domani questo fenomeno sempre più dilagante? Possibile che ci si possa permettere anelli d’oro alle dita e non avere 5 euro per un biglietto? E le prostitute che da Torino vanno a Genova? Non ci credete? Prendete un qualsiasi treno e ……ricordatevi di pagare il biglietto.

Giovanni Boccia

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