Decadenza Brignolo, l’opinione dell’On. Paolo Romano

È un paese il nostro dove la politica alberga uomini con la vocazione al supereroe. Di conseguenza spuntano personaggi politici che hanno non tanto super poteri, ma  una molteplicità di cariche ed incarichi che conferiscono un discreto valore aggiunto al potere personale. Normale? No di certo.

Se l’onestà deve andare di moda, è necessario che la legalità vada rispettata. La vicenda del sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, ne è un esempio. Il 12 ottobre 2014 l’avv. Brignolo, già sindaco di Asti, già consigliere d’amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti, viene eletto Presidente della Provincia. Tre poltrone per uno soltanto a cui si aggiunge anche quella di presidente dell’Unione delle Province Piemontesi.

Subito i due consiglieri comunali M5S (e chi se no, rompicoglioni…) Gabriele Zangirolami e Davide Giargia insieme all’avvocato Alberto Pasta, rendendosi conto che in questa truppa d’incarichi, c’è qualcosa di anomalo, sollevano la questione e chiedono al sindaco di eliminare la causa di questa incompatibilità. Ovvero di rinunciare ad uno degli incarichi. Brignolo è membro del cda di una banca che svolge il servizio di tesoreria per conto della Provincia di cui è Presidente.

È, al tempo stesso, controllore e controllato, sintesi dell’avv. Pasta. Brignolo fa esame di coscienza. Si domanda se questo fatto, presidente e consigliere di banca, di quella banca, possono renderlo meno libero nelle sue decisioni. La coscienza gli dice di no e lui tira dritto con tutti gli incarichi. Ma oggi il tribunale ha dato parere diverso accogliendo in pieno il ricorso dei consiglieri pentastellati, sostenuto dall’avv. Pasta. Il collegio giudicante, presieduto dal giudice Rampini, ha sposato su tutta la linea la tesi dell’incompatibilità.

“Tale causa d’incompatibilità presuppone che il soggetto facente parte del cda della Cassa di Risparmio sia in grado d’influire almeno potenzialmente sul processo formativo delle delibere del comitato”. E il sindaco Brignolo perde la poltrona di presidente di provincia. Grande, grandissima soddisfazione dei due consiglieri del Movimento 5 Stelle, Giargia e Zangirolami che afferma “Abbiamo fatto quello che il M5S deve fare: denunciare le irregolarità ed il malcostume oltre che a fare proposte  per il bene comune”.

Felice l’avvocato Pasta. “Per una persona come me che si batte da sempre per la legalità, questa è una delle soddisfazioni più grosse della mia vita”. Se essere rompicoglioni vuol dire battersi perché l’illegalità esca dalle istituzioni, noi del Movimento 5 Stelle continueremo ad esserlo in questo paese dove chi lotta per l’onestà, viene stigmatizzato, appunto, come “rompicoglioni”.